sabato 5 dicembre 2015

COMUNI VERSO RIFIUTI ZERO





Stamattina a Medolla la premiazione del Comune più virtuoso della regione. Il rifiuto residuo dalla RD (85,8%) è stato il più basso di tutti: 67 kg/abitante di rifiuti non inviati a riciclaggio. Subito dopo, nella nostra Provincia, si posiziona Nonantola, con 91,9 kg/ab di rifiuti residui con una RD al 79,3%. Frutto della volontà di alcuni amministratori e multiutility. 
Modena è al 150* posto in graduatoria.



Nell'analisi effettuata dalla Rete Rifiuti zero ER emerge che la quasi totalità dei comuni virtuosi effettuano raccolta differenziata senza o con tariffa puntuale. Gli altri metodi non raggiungono questi risultati. Inoltre emerge, con questo metodo, un forte calo della produzione di rifiuti a cui corrisponde un leggero calo dei costi ad abitante: con raccolta stradale 130€ e con porta a porta 126€.

domenica 9 agosto 2015

Esposto alla CE per proroga senza gara ad Hera - PDL e gestione rifiuti in Emilia Romagna


 Da tempo mi occupo di rifiuti, inceneritori e quant'altro ed ho firmato e supportato l'esposto alla Commissione Europea sulle proroghe concesse senza gara per l'assegnazione del servizio rifiuti ad Hera.
Ho seguito il dibattito di questi giorni e mi sento di aggiungere e suggerire a chi ci rappresenta in Atersir, (il Sindaco di Castelfranco Reggianini), nel momento in cui difende e minimizza la scelta della proroga senzaara e chiede ai firmatari dell'esposto (invece di protestare, dice lui...) di suggerire metodi omogenei di gestione del servizio rifiuti per abbreviare i tempi ancora lunghi per il bando di gara.


 Il metodo e gli obiettivi sono chiari e tra l'altro individuati e approvati dalla Giunta Regionale un mese fa nel progetto di legge su diminuzione dei rifiuti, raccolta differenziata al 73% , economia circolare e istituzione "finalmente" della tariffa puntuale. Questo pdl, partito dalle associazioni ambientaliste, che è costato 4 anni di discussioni, contempla anche la divisione tra servizio di raccolta rifiuti e smaltimento. Troviamo sia un buon punto di partenza, ne ha parlato alla stampa Stefano Bonaccini spingendo (cosa da non credere!) sull'economia circolare. E' chiaro che questo progetto di legge, approvato dalla Giunta regionale,  che ancora purtroppo non è approdato in assemblea legislativa (rimandato a settembre) è un documento importante ma deve essere conosciuto dagli addetti ai lavori. Devono tenerne conto nell'elaborazione dei piani e dei bandi, altrimenti è una grossa presa in giro da parte della Regione e di Atersir.



Abbiamo una progetto di legge abbastanza valido, partiamo da questo:

PROGETTO DI LEGGE "DISPOSIZIONI A SOSTEGNO DELL'ECONOMIA CIRCOLARE, DELLA RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI URBANI, DEL RIUSO DEI BENI

Alcuni commenti
 http://ilnuovo.redaweb.it/component/content/article/38-cronaca-in-evidenza/5861-legge-sui-rifiuti-piovono-critiche-alludienza-conoscitiva-in-regione-emilia-romagna.html

lunedì 25 maggio 2015

E NOI PAGHIAMO...




Nell’agosto 2013, il governo Letta vara un DM per determinare il calcolo dell'efficienza energetica degli impianti di incenerimento. Scrive però numeri divergenti rispetto ai parametri europei: gli inceneritori italiani guadagnano un illecito vantaggio competitivo rispetto agli altri inceneritori europei e viene autorizzata, di fatto, l'emissione nell'aria di una quantità maggiore di inquinanti.



Cosi, ogni inceneritore in Italia, e anche quello di Modena, che non stia lavorando a pieno regime puo’ importare rifiuti da bruciare sino al tetto massimo consentito, senza più alcun limite per quanto riguarda la provenienza. In Regione Emilia-Romagna la capacità totale degli inceneritori è di bruciare oltre 1 milione di tonnellate l'anno. Per il "fabbisogno" interno se ne bruciano invece "solo" circa 630.000 tonnellate di RSU. Questo significa che, potenzialmente, ci sono altre 400.000 tonnellate di rifiuti speciali da smaltire. Per l’inceneritore di Modena significa che potranno bruciare 240.000 t/anno di rifiuti e forse piu’ visto che andranno a saturazione del carico termico. Anche se per le nostre necessità ne basterebbero 130.000. Figurarsi se facessimo il porta a porta con tariffa puntuale, con ulteriore calo di rifiuti indifferenziati prodotti.
Nel caso dell'inceneritore di Modena Medicina Democratica, per mano di Marco Caldiroli (e del suo presidente) nel gennaio 2014, denuncio’ questo ed altre mal interpretazioni delle norme.
Con determinazione provinciale n. 206 del 19.11.2013 la Provincia di Modena ha riconosciuto, su richiesta del gestore Herambiente, l’applicazione al calcolo dell’efficienza energetica di un fattore correttivo (KC) in relazione alle condizioni climatiche dell’area nella misura pari a 1,382. Il riconoscimento suddetto è avvenuto sulla base dei contenuti del Decreto del Ministero dell’Ambiente 7.08.2013.
Sul DM 7/8/2013 interviene l'Europa e nel 2014 chiede al governo italiano di cambiare i parametri per classificare gli inceneritori di rifiuti come valorizzatori di energia (da D10 - smaltimento - a R1 - recupero -) perché non sono conformi a quelli della direttiva europea Rifiuti del 2008.
Il Governo non ha fatto niente, anzi ha aggravato la situazione perché con il successivo decreto Sblocca Italia (art. 35 del D.L) ha consentito cambi di classificazione degli inceneritori ancora una volta in modo non rispettoso della direttiva europea.
Dopo le denunce, la Commissione europea ha avviato una procedura d'indagine, la UE-Pilot 5714/13/ENVI, che è ancora in corso. La Commissione ha collaborato con gli Stati membri per definire i parametri previsti nell'allegato II della direttiva 2008/98 / CE al fine di prendere in considerazione un fattore di correzione clima di cui all'articolo 38 (1) della direttiva 2008/98 / CE. Di conseguenza, questi parametri dovrebbero essere adottati sotto forma di una direttiva della Commissione nel prossimo periodo. Le autorità italiane dovranno modificare il DM 7/8/2013, in modo da renderlo compatibile con le nuove disposizioni che verranno adottate, altrimenti una procedura di infrazione può essere aperta dalla Commissione.
Quindi ora per l'Italia c'è il rischio reale di una procedura di infrazione e di una multa riguardante le autorizzazioni agli inceneritori, per non aver ottemperato all'adeguamento della propria normativa di classificazione secondo le norme europee. Per accontentare le lobby di inceneritoristi pagheremo noi, prima in salute poi in soldoni.