giovedì 30 agosto 2012

Degrado in Via Udine.

Presentata un'interrogazione al fine di conoscere gli interventi per ridurre il degrado in via Udine.
Leggi qui sotto l'articolo pubblicato sulla Gazzetta di Modena del 30 Agosto 2012.

domenica 19 agosto 2012

La mia posizione

ll ripetersi di intimidazioni sul mio operato, ultima quella di oggi dichiarata al quotidiano Prima Pagina di Modena da chi evidentemente non ha titolo per farlo (non si firma ma si autorizza di fatto a rappresentare il Movimento5Stelle a Modena), mi costringe, nonostante il clima torrido della giornata, a precisare che la sottoscritta è arrivata seconda sia alle elezioni comunali del 2009 che alle elezioni regionali del 2010 e di conseguenza ha tutte le carte legali in regola per rappresentare il Movimento in Consiglio comunale a Modena, cercando di  seguire al meglio il programma che gli elettori le hanno affidato. Se Beppe Grillo, che detiene il marchio del Movimento, non vorrà più essere rappresentato in una  importante realtà come Modena, lo comunicherà formalmente, motivando il diniego, come ha fatto con gli altri consiglieri che ha estromesso.
Ho ricevuto ( e non fatto) diffamazioni politiche e personali, dopo le elezioni regionali e le successive secondarie che hanno compromesso il voto degli elettori e viene scambiata, la mia semplice critica politica, per denigrazione del Movimento.
T
enendo conto che il "Non statuto" del Movimento non prevede rappresentanti, organismi direttivi e politici, militanze e attivismo, nessun altro rappresenta il M5S tranne eletti ed elettori. E le persone che qui sembrano essere titolate a rappresentare il Movimento sono tra quelle che hanno coorganizzato e partecipato al meeting di Rimini in cui, e per tale motivo, fu espulso ValentinoTavolazzi, consigliere del M5S di Ferrara.
Considerato che in questi ultimi due anni ho lavorato sempre per la comunità modenese con il Comitato Modena Salute e Ambiente e come presidente del WWF Modena e che è giunto il momento dì abbandonare le polemiche e impegnarsi in fatti concreti in un momento storico così problematico e, inoltre, che non condivido la gestione verticistica del M5S, solo apparente movimento dal basso, decidero' come organizzarmi già dal mese di settembre.

Qui sotto l'articolo su PrimaPagina del 20 Agosto 2012 con la mia replica.



Grillo e il suo spin doctor: la Casaleggio Associati
http://temi.repubblica.it/micromega-online/grillo-e-il-suo-spin-doctor-la-casaleggio-associati/

Tavolazzi, ancora un attacco a Grillo "E' Casaleggio il vero padrone"
http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/politica/2012/08/13/758072-tavolazzi-attacca-ancora-grillo-casaleggio-e-il-padrone-del-movimento.shtml
 

sabato 18 agosto 2012

REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DELLE UNIONI CIVILI



Presentata ieri al consiglio comunale di Modena una Proposta di delibera ai sensi dell'art. 4 comma 1 del regolamento del consiglio per l' approvazione del regolamento per il riconoscimento delle unioni civili.

In attesa di un pronunciamento in merito del legislatore nazionale si è ritenuto opportuno, ai sensi dell’articolo 3 comma 1 dello Statuto del Comune di Modena che recita:”il Comune promuove la piena affermazione dei diritti inviolabili della persona” e al comma 2: “ promuove la tutela della vita umana, della persona e della famiglia, la valorizzazione sociale della maternità e della paternità, assicurando sostegno alla corresponsabilità dei genitori nell’impegno di cura ed educazione dei figli” di proporre l’istituzione del Registro delle Unioni Civili.
Vista la deliberazione n. 30 del 26/7/2012 in cui il Comune di Milano approva lo stesso Regolamento di riconoscimento delle Unioni Civili si è colto il momento per proporlo anche a Modena.
La presente proposta di delibera, che è quella del Comune di Milano, con gli opportuni riferimenti normativi locali, ha il principale scopo di permettere al Consiglio Comunale di normare una materia di grande importanza sociale.

IL TESTO:

Oggetto: Proposta di delibera ai sensi dell'art. 4 comma 1 del regolamento del consiglio comunale.
Riconoscimento delle unioni civili. Approvazione regolamento.

IL CONSIGLIO COMUNALE

 premesso che:

  • la comunità cittadina, al pari di quella italiana, è caratterizzata dal crescere di forme di legami affettivi che non si concretano o non si possono concretare nell’istituto del matrimonio e che si denotano per una convivenza stabile e duratura;
  • lo Statuto del Comune di Modena all’art. 3 comma 2 “promuove la tutela della vita umana, della persona e della famiglia, la valorizzazione sociale della maternità e della paternità, assicurando sostegno alla corresponsabilità dei genitori nell’impegno di cura e di educazione dei figli”;
atteso che:

  • già da tempo è stato ritenuto che l’ambito di operatività e quindi di riconoscimento e tutela costituzionale dell’articolo 2 della Costituzione si estende sicuramente alla fattispecie della famiglia di fatto dal momento che, come nella sua giurisprudenza costante ha rilevato la Corte Costituzionale, un consolidato rapporto, ancorché di fatto, non appare costituzionalmente irrilevante quando si abbia riguardo al rilievo offerto al riconoscimento delle formazioni sociali;
  • la Corte costituzionale, con la sentenza n. 138 del 2010, ha riconosciuto tale fondamento costituzionale stabilendo che “per formazione sociale deve intendersi ogni forma di comunità, semplice o complessa, idonea a consentire e favorire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione, nel contesto di una valorizzazione del modello pluralistico”;
  • con la stessa sentenza n. 138 del 2010 la Corte Costituzionale ha altresì precisato che nella richiamata nozione di formazione sociale “è da annoverare anche l’unione omossessuale, intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso, cui spetta il diritto fondamentale di vivere liberamente una condiizione di coppia, ottenendone – nei tempi,  nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge – il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri”;
  • da ultimo la Corte di Cassazione, I sezione civile, con la sentenza del 15 marzo 2012, n. 4184, ha affermato, proprio sulla scorta, in particolare, dell’art. 2 Cost., che i conviventi in stabile relazione di fatto (si trattava in quel caso di una coppia omosessuale) sono titolari del diritto alla “vita familiare”, deldiritto inviolabile di vivere liberamente la loro condizione di coppia e, in specifiche situazioni, del diritto ad un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata, che possono far valere dinanzi all’autorità giurisdizionale;
  • la stabile relazione di fatto tra due persone caratterizzata da coabitazione, indipendentemente dal genere degli interesati, costituisce “vita famigliare” protetta dall’articolo 8 della Convenzione (europea) per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali (CEDU), firmata a Roma il 4 novembre 1950, entrata in vigore sul piano internazionale il 3 settembre 1953, ratificata e resa esecutiva in Italia con legge 4 agosto 1955 n. 848, come confermato da ultimo dalla Corte Europea dei Diritti Umani nella sentenza del 24 giugno 2010 sul caso Schalk e Kopf c. Austria (ric.30141/04);
  • la direttiva 2004/38 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa al diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro famigliari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri e la direttiva 2003/86/CE del Consiglio relativa al diritto al ricongiungimento famigliare impongono di dare completa attuazione a tali diritti;
  • ancorchè la creazione di un nuovo status personale non può certamente che spettare al legislatore statale come riconosciuto nella richiamata sentenza n. !38 del 2010 della Corte Costituzionale, deve riconoscersi al Comune, in proposito, la possibilità di operare in materia nell’ambito dei principi e delle regole fissate dalla legislazione statale e per le finalità ad esso assegnate dall’ordinamento;
  • il Comune riveste un ruolo centrale in tale settore, per i poteri ad esso attribuiti dal decreto Legislativo 267/2000;
  • il Comune, quindi, può operare nell’ambito delle proprie competenze per promuovere pari opportunità per le unioni di fatto, favorendone l’integrazione sociale e prevenendo forme di disagio, con particolare riferimento alle persone anziane, nonchè forme di discriminazione fondate sull’orientamento sessuale;
  • per raggiungere questo obiettivo è necessario stabilire forme di identificazione delle unioni civili basate su vincolo affettivo così come la stessa legge anagrafica e il relativo regolamento attuativo prevedono;

ritenuta
  • pertanto, l’opportunità per i motivi innanzi espressi di organizzare il rilascio da parte dell’anagrafe di un’attestazione di costituzione di famiglia anagrafica basata su di un “vincolo di natura affettiva” ai sensi dell’articolo 4 del DPR 223/1989 (regolamento anagrafico);
visti
  • gli articoli 2, 29, e 117, primo comma della Costituzione;
  • la sentenza n. 138 del 2010 della Corte Costituzionale;
  • la sentenza 15 marzo 2012 n. 4184 della Corte di Cassazione, I Sezione Civile;
  • l’articolo 8 CEDU e la sentenza del 24 giugno 2010 sul caso Schalk e Kopf c. Austria (ric. 30141/04) della Corte europea dei diritti umani;
  • la direttiva 2004/38 CE del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa al diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro famigliari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli stati membri;
  • la direttiva 2003/86 CE del Consiglio relativa al diritto al ricongiungimento famigliare;
  • l’art. 4 del DPR 223 del 1989;
  • il Decreto Legislativo 18 agosto 2000 n. 267 con particolare riguardo agli articoli 42 e 43;
  • l’articolo 3 comma 2 dello Statuto del Comune di Modena;
  • l’articolo 4 del Regolamento del Consiglio Comunale di Modena;
  • il parere di regolarità tecnica espresso, ai sensi dell’art. 49 del D.lgs. 267/2000 dal dirigente competente;
  • il parere di legittimità espresso dal Segretario Generale;
 DELIBERA

di approvare per le motivazioni sopra esposte il “Regolamento per il riconoscimento delle unioni civili”, il cui testo è allegato alla presente deliberazione di cui costituisce parte integrante e sostanziale.

....................

REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DELLE UNIONI CIVILI  

Articolo 1 – Istituzione del registro delle unioni civili

E’ istituito il Registro amministrativo delle unioni civili presso il Comune di Modena per gli scopi e le finalità contenute negli art. 2 e 3 di questo Regolamento.

Articolo 2 – Attività di sostegno delle unioni civili

  1. Ai fini del presente Regolamento si intende per unioni civili “due persone maggiorenni legate da vincoli affettivi coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune” (ai sensi dell’articolo 4, comma 1 DPR 223/89, Nuovo Regolamento anagrafico della popolazione residente).
  2. Il Comune provvede a tutelare e a sostenere le unioni civili al fine di superare situazioni di discriminazione e favorirne l’integrazione nel contesto sociale, culturale ed economico del territorio.
  3. Le aree tematiche entro le quali gli interventi sono da considerarsi prioritari sono:
a)      casa;
b)      sanità e servizi sociali;
c)      politiche per giovani, genitori e anziani;
d)     sport e tempo libero;
e)      formazione, scuola e servizi educativi;
f)       diritti e partecipazione;
g)      trasporti.

  1. Gli atti dell’amministrazione devono prevedere per le unioni civili condizioni non discriminatorie di accesso agli interventi in tali aree, evitando condizioni di svantaggio economico e sociale, nel quadro generale della particolare attenzione alle condizioni di disagio economico-sociale.
  2. All’interno del Comune di Modena chi si iscrive al registro è equiparato al parente prossimo del soggetto con cui si è iscritto ai fini della possibilità di assistenza.

Articolo 3 – Rilascio di attestato di unione civile basata su vincolo affettivo

1.      L’amministrazione comunale rilascia, su richiesta degli interessati, attestato di “unione civile basata su vincolo affettivo” inteso come reciproca assistenza morale e materiale, ai sensi dell’articolo 4 del Regolamento anagrafico, in relazione a quanto documentato dall’anagrafe della popolazione residente (DPR 223/1989). Il riferimento famiglia anagrafica contenuto nell’articolo 4 del DPR 223/1989 va inteso in senso esclusivamente anagrafico, in considerazione della differenza tra le unioni civili, come formazioni sociali, previste e tutelate dall’articolo 2 della Costituzione e la famiglia, prevista e tutelata dall’articolo 29 della Costituzione.
  1. L’attestato è rilasciato per i soli usi necessari a riconoscimento di diritti e benefici previsti da Atti e Disposizioni dell’Amministrazione comunale.
  2. L’ufficio competente verifica l’effettiva convivenza delle persone che richiedono l’attestato.

Articolo 4 – Iscrizione nel Registro

1.      Possono richiedere di essere iscritte al Registro delle unioni civili due persone maggiorenni, di sesso diverso o dello stesso sesso residenti e coabitanti nel comune di Modena.
2.      Le iscrizioni nel Registro avvengono esclusivamente sulla base di una domanda presentata al Comune congiuntamente dagli interessati.

3.      L’iscrizione nel Registro non può essere richiesta da coloro che facciano già parte di una diversa unione civile i cui effetti non siano cessati al momento della domanda di iscrizione, né dalle persone coniugate fino al momento dell’annotazione della separazione personale sull’atto di matrimonio.

Articolo 5 – Cancellazione dal Registro

1.      Il cessare della situazione di coabitazione e/o di residenza nel comune di Modena determina la cancellazione d’ufficio nel Registro.
2.      Nel caso di permanenza della coabitazione ma del venir meno dei rapporti affettivi e/o della reciproca assistenza morale e/o materiale, la cancellazione avviene solo su richiesta di una o di entrambe le parti interessate.
3.      Nel caso non vi sia una richiesta congiunta, il Comune provvede ad inviare all’altro componente una comunicazione.

Il Consigliere Comunale proponente
 Sandra Poppi

Qui sotto l'articolo su PrimaPagina del 19 Agosto 2012.

 

Come salvare la città con le biciclette

No mezzi a motore ma bike taxi.
La realtà di Amsterdam, biciclette di ogni tipo e per ogni esigenza.
Proviamo anche noi a pensare il trasporto urbano piu' ecologico.
Per sostenere la causa, mia figlia ha realizzato questo poster per voi.


                                by Chiara Vezzani

martedì 14 agosto 2012

sabato 11 agosto 2012

La spending review e l'illuminazione nei parchi

Va bene il decreto sulla spending review che penalizza gli enti locali (quindi anche il comune) e il minor gettito IMU (nella prima rata, constatato a Mo) ma, a lasciare al buio il Parco Ferrari e i Giardini Ducali, non deve essere un risparmio consistente da barattare con la sicurezza. Vediamo dove possiamo risparmiare qualcosa. Avete qualche idea di sicuro. Aiutatemi. Suggeriamo i lampioni a energia solare intanto, quando si potranno acquistare... Poi mi viene da dire che siamo sempre un po beffati. Si spendono 100 milioni di euro a costruire l'inceneritore, che paghiamo completamente noi perchè gli investimenti e la cara gestione dell'impianto sono tutti spalmati nella tariffa sui rifiuti. Rifiuti che sono un valore se recuperati e riutilizzati, pero' lo diciamo e non lo facciamo seriamente di raccoglierli, differenzialrli e riutilizzarli o riciclare la materia. Poi ne spendono oltre 35 milioni a costruire il Novi Park, piu' quello che costerà di gestione, che dobbiamo pagare alla fine sempre noi con l'acquisto dei box e complessivamente col piano sosta per 40 anni ed il comune avrà un minor contributo annuale da Modena Parcheggi viste le maggiori spese sostenute. Solo le prime considerazioni che mi vengono in mente.

Sosteniamo le popolazioni e chiediamo al Ministro Clini di pronunciarsi per il No al deposito gas di Rivara

Ordine del giorno presentato il 10-08-2012 - Consiglio comunale di Modena

Solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma con impegno, per motivi di precauzione, a contrastare gli accertamenti e la realizzazione dello stoccaggio di gas a Rivara ed eventuali altri depositi sotterranei nelle zone a rischio.

Premesso

 - che l’iter autorizzativo del progetto di stoccaggio di gas in acquifero salino profondo di Rivara, richiesto da parte di ERS, non è ancora terminato;
- che in data 17.02.2012 con nr. DVA DEC - 2012 – 0000032, il Ministero dell’Ambiente emise parere positivo con prescrizioni per il solo accertamento di fattibilità per lo stoccaggio gas di Rivara;
- nel parere risulta evidente che, per poter effettivamente effettuare le trivellazioni, l’azienda proponente avrebbe dovuto ottenere il NULLA OSTA dal Ministero dello Sviluppo ai sensi dell’art. 3 comma 7 del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 21/01/2011 e del successione Decreto attuativo nr. 50918 del 04/02/2011; l’articolo in questione prevede che per emettere il NULLA OSTA il Ministero avrebbe dovuto ottenere il via libera da parte della Regione Emilia Romagna;
- che in data 23.04.2012 la Regione Emilia Romagna ha trasmesso al Ministero dello Sviluppo Economico il proprio diniego e per tale motivo il Ministero stesso, senza il via libera della Regione doveva per forza di cose negare il NULLA OSTA alle trivellazioni;
 - Che, in questi giorni, il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso il rigetto dell’istanza di VERIFICA DI FATTIBILITÀ DEL PROGETTO DI STOCCAGGIO GAS e quindi alle esplorazioni funzionali alla costruzione del deposito di stoccaggio del gas.
 Considerato
-         la notizia che il Ministero dell’Ambiente in data 01-06-2012 avrebbe riattivato la Valutazione d’Impatto Ambientale per un periodo di novanta giorni, con lo scopo di accertare, attraverso un supplemento d’istruttoria, se il parere positivo con prescizioni emesso in data 17.02.2012 con nr. DVA DEC - 2012 – 0000032 sia ancora attuale.
-         secondo quanto appreso dalla stampa, l’azienda proponente ha presentato un ricorso al T.A.R. contro il parere emesso in data 23.04.2012 dalla Regione Emilia Romagna e se lo dovesse vincere avrebbe diritto a portare avanti le trivellazioni;
-         per poter ritenere conclusa definitivamente la pratica occorrerebbe che la Commissione di V.I.A., tenuto conto dei sismi che hanno devastato l’Emilia e che hanno avuto epicentro proprio nelle zone dove dovrebbe sorgere il deposito, annullasse il precedente parere e basando il proprio giudizio sul principio di precauzion, emettesse un nuovo parere negativo;
-         Occorre quindi che il Ministero dell’Ambiente, che in data 01/06/2012 ha riaperto la valutazione d’impatto ambientale, annulli il PARERE POSITIVO CON PRESCRIZIONI relativo all’accertamento di fattibilità del progetto di stoccaggio emesso in data 17.02.2012 ed emetta finalmente il PARERE NEGATIVO necessario a chiudere definitivamente la vicenda.
-         Le tante opinioni e dubbi espressi sul tema, solo a titolo di esempio si cita quello di Mario Tozzi sulla rivista Consumatori di Lug-Ago 2012 : “Più serio invece è riflettere sui pericoli che può avere, ad esempio, lo stoccaggio del gas negli anfratti della terra. Pur rimanendo il più pulito di tutti, infatti, il gas è molto complicato da conservare sotto un paese giovane e geologicamente attivo qual è l’Italia. Così com’è difficile trovar posto per le scorie nucleari o per i rifiuti. Se il deposito di gas di Rivara fosse stato realizzato, gli effetti del terremoto sarebbero potuti essere catastrofici”.
-         Considerato il parere negativo su questo progetto espresso dalla Provincia di Modena e dalla Regione Emia Romagna
  
Impegna il Sindaco e la Giunta Comunale:
1) a sostenere la causa esprimendo solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma ed al lavoro di cittadini, comitati e associazioni che da anni si impegnano su questi temi per l’intera comunità;
2) visti i sismi che hanno devastato l’Emilia e che hanno avuto epicentro proprio nelle zone in cui dovrebbe essere realizzato il deposito, a supportare la richiesta al Ministro per l’Ambiente Corrado Clini di annullare il parere emesso in data 17.02.2012 e di emettere un nuovo parere negativo che definitivamente chiuda la richiesta di autorizzazioni allo stoccaggio gas di Rivara;
3) sempre per il principio di precauzione, a sostenere che, nelle zone a rischio sisma, non vengano eseguite ulteriori trivellazioni e grandi impianti di stoccaggio interrato e suggerire il censimento e controllo di quelli esistenti. 

Il Consigliere proponente Sandra Poppi






 

mercoledì 8 agosto 2012

Interrogazione sulle manifestazioni in piazza Grande.

Leggi qui sotto l'articolo su PrimaPagina del 8 Agosto.


ECOFESTE

Ecosostenibilità e rispetto per l’ambiente attraverso l’adozione di stili di vita più responsabili.


In tutta Italia, numerose feste e sagre (es. Festambiente di Grosseto, Etruriaecofestival, Campania Eco festival, Sagra del pesce di Capalbio, etc) sono organizzate per ridurre al minimo la produzione di rifiuti tal quale; recentemente, in provincia di Reggio Emilia, la Festa Notti Rosse di Casalgrande, nel Parco del Secchia, ha ottenuto un risultato di raccolta differenziata del 99,3%, dimostrando che, con l’impegno, anche il traguardo “Rifiuti zero” è possibile.
I dati: dei 402 kg di rifiuti prodotti dalla festa di Casalgrande, solo 3 sono finiti nell’indifferenziata (0,7% ), 260 kg sono stati conferiti nella raccolta compostabile (64,7%), cui si sono aggiunti 70 kg di carta e cartone (17,4%), 23 kg di vetro (5,7 %), 35 kg di plastica (8,7 %), 7 kg di alluminio da lattine (1,7 %) ed altrettanti da barattolame. Questo risultato è stato possibile grazie al fatto che vi erano contenitori dedicati alla raccolta differenziata in tutta l’area della Festa e che tutto il materiale di consumo utilizzato al ristorante era completamente biodegradabile/compostabile o riciclabile. Per ridurre al minimo l’uso della plastica, è stata fornita acqua alla spina in bottiglie di vetro riutilizzate ogni sera, con un conseguente calo del consumo di acqua industriale del 90,8% .
Queste eco feste si pongono diversi obiettivi e i risultati, ai quali dobbiamo cercare di arrivare anche noi, e sono i seguenti:
• Materiale promozionale stampato su carta riciclata 100%
• Corretta politica di gestione e smaltimento dei rifiuti nell’area del festival
• Utilizzo quasi esclusivo di materiali ecocompatibili (come il mater-bi)
• Sottoscrizione con fornitori ed espositori di protocolli di intesa finalizzati a buone pratiche nella gestione degli imballaggi e dei rifiuti
• Somministrazione di prodotti eno-gastronomici con provenienza certificata (biologici o a km zero)
• Incentivi all’uso della mobilità sostenibile, predisposizione di navette, risparmio energetico nell’illuminazione
• Piantumazione di nuovi alberi e/o realizzazione di interventi atti a recuperare e valorizzare il patrimonio arboreo.

Visto che già due anni fa il Consiglio Comunale di Modena ha approvato un interessante ODG che impegnava la giunta ad adoperarsi per mettere in campo azioni per la riduzione dei rifiuti e specificatamente:
- il recupero dell’olio di cucina;
- l’utilizzo dell’acqua dell’acquedotto;
- l’utilizzo di materiali lavabili e riutilizzabili;
- ll rilascio dell’autorizzazione all’utilizzo del suolo pubblico per feste, comprese quelle dei partiti, che devono essere subordinate ad accordi che prevedano limiti nella produzione dei rifiuti.

Considerato che la miglior politica sui rifiuti è la riduzione, principio supportato dalla direttiva comunitaria e dalle leggi nazionali che definiscono anche un’ordine di priorità sulla gestione dei rifiuti, in questa interrogazione si chiede alla giunta di sapere le azioni che sono state attuate per rispettare quanto previsto nell’ordine del giorno citato, se sono state predisposte i modi per attuare per la riduzione dei rifiuti e se si ritiene che il dispositivo dell’odg approvato, sia stato raggiunto.
Inoltre si sollecitano azioni migliorative quali il risparmio energetico nell'illuminazione, l'utilizzo di materiali eco-compatibili quali carta riciclata per la stampa dei materiali, stoviglie compostabili in mater-bi e l’utilizzo dell’acqua dell’acquedotto mediante erogatori tipo casa dell’acqua.



Qui sotto l'interrogazione presentata in consiglio.


 





martedì 7 agosto 2012

Interrogazione sul Piano di gestione sito Unesco

Oggi ho presentato una interrogazione per avere notizie sul regolamento per l'utilizzo di Piazza Grande.
 
La Città di Modena è stata inserita fra le città che possiedono un patrimonio culturale riconosciuto di valore universale ed eccezionale, con l’iscrizione presso l’UNESCO, dei seguenti beni architettonici: Duomo, Piazza Grande e Torre Civica.
Le manifestazioni culturali e sportivo-ricreative realizzate presso la Piazza Grande devono prevedere programmi e modalità di svolgimento congrue con le caratteristiche strutturali, culturali e storiche della Piazza, come citato nelle delibere di Giunta comunale approvate già dal 2000.
Il problema di Piazza Grande -  e del sito Unesco - a Modena, è la contraddizione di Modena, che è difficile avere attenzione per l'ambiente e per il patrimonio storico ed artistico ed essere contemporaneamente "Terra di Motori" con manifestazioni relative tipo raduni e transito di auto e moto. Ai quali si aggiungono concerti ed altre manifestazioni che portano corriere in centro storico e che richiedono l'utilizzo di autocarri, per il trasporto e montaggio di attrezzature e palchi, e l'utilizzo di mezzi di certe dimensioni crea vibrazioni potenzialmente dannose, se ripetute nel tempo, oltre all'inquinamento.
Tutto questo è da ritenersi congruo per le opere tutelate? Con che tempi e modi sta procedendo la redazione del Piano di Gestione del Sito Unesco? Esistono piani e regolamenti sovraordinati a cui fare riferimento?
Chiedo inoltre alla Giunta se sono previste verifiche sulla sicurezza dei monumenti, visto il recente sisma, e se verranno prese ulteriori precauzioni sull'utilizzo della piazza.
 
 

sabato 4 agosto 2012

Incidenti e piste ciclabili


Considerato che la statistica che pone Modena ai primi posti per l’incidentalità tra mezzi a motore e biciclette è preoccupante. Tenuto conto che le piste ciclabili sono necessarie per la mobilità urbana e devono essere mantenute costantemente in efficienza, la segnaletica deve essere aggiornata e comprensibile ai ciclisti.
Per migliorare la posizione della città nella statistica ed evitare gli incidenti dove sono coinvolte le biciclette bisogna partire dal controllo della segnaletica. Per esempio, all'intersezione tra via Ciro Menotti e via Mar Mediterraneo la segnaletica della pista ciclabile è contraddittoria e genera confusione tra chi passa in bicicletta e gli automobilisti perchè la segnaletica orizzontale da la precedenza alle biciclette e quella verticale dice che la pista ciclabile è terminata. Visto che tale situazione potrebbe essere presente in altre zone della città, con l'nterrogazione che ho inviato oggi, invito il Comune di Modena a controllare la segnaletica nelle intersezioni tra le piste ciclabili e le strade. Sarebbe un buon inizio per scongiurare incidenti. Chiedo inoltre di sapere, dalla statistica pubblicata, alcuni dati puntuali su quanti sono gli incidenti tra biciclette e mezzi a motore riscontrati dove esiste una pista ciclabile e quanti incidenti sono successi solo sulla viabilità ordinaria sempre tra biciclette e mezzi a motore e quanti feriti hanno causato.




giovedì 2 agosto 2012

La fusione Hera-AcegasAps. I cda approvano la fusione.

PADOVA 26/7/2012
Decolla la maxiutility lungo l’asse Padova- Trieste-Emilia Romagna. Ieri i consigli di amministrazione di Hera e l’assemblea di AcegasAps Holding hanno approvato l’accordo quadro che determina la nascita di un soggetto da 4,5 miliardi di ricavi.
Hera e Acegas unite saranno il primo operatore italiano per rifiuti trattati (5,4 milioni di tonnellate, di cui 3,7 verso parti terze); il secondo operatore per volumi di acqua venduti (300 milioni di mc); il terzo operatore nella distribuzione del gas (quasi 1,5 milioni di punti di fornitura e 2,9 miliardi di volumi distribuiti); quinto operatore nella vendita energia elettrica a clienti finali.

MODENA 31/7/2012
La comunicazione del Sindaco è arrivata in commissione consiliare a Modena il 31/7 dopo che l'accordo era già stato approvato dai due consigli di amministrazione delle multiutility e uscito sulla stampa.
“Il percorso di approvazione da parte del Consiglio comunale inizia ora – spiega il sindaco Pighi – superata la fase in cui i vincoli di riservatezza sulle attività di una società quotata, come è il caso di Hera, non consentivano di anticipare le informazioni sull’operazione che si stava definendo".
Queste super multiutility non mi convincono, sono sempre piu' lontane dal contatto e dai bisogni dei cittadini, e il comune perde sempre piu' autonomia nelle decisioni.


Link:


http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/economia/2012/26-luglio-2012/hera-acegasaps-decolla-maxiutility-2011177459980.shtml

http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2012/07/27/news/hera-incorpora-acegas-e-punta-all-est-europa-1.5464833

 http://www.modenaonline.info/it/2012/07/31/fusione-hera-acegas-modena-scende-al-104-14288