venerdì 5 dicembre 2014

Bretella: firmata la convenzione tra Ministero e società che la deve costruire e gestire




Via libera alla Bretella, ieri firmata la convenzione tra il Ministero e la società che la deve costruire e gestire per 31 anni!
Siamo proprio sicuri che quest'opera sia attesa? E che dopo oltre 30 anni sia davvero ancora utile? Son cambiate un po di cose in 30 anni, intanto c'è già un altra superstrada Modena-Sassuolo (oltre ad altre strade) sufficiente in quel tratto. Chi utilizzerà un' autostrada a pagamento quando ce n'è un'altra gratuita? Poi nel comprensorio ceramico non è intervenuta la crisi? Tutto come allora? Se proprio serviva non era meglio far viaggiare le merci su ferrovia realizzando il tratto Marzaglia-Dinazzano? Se vogliamo parlare di lavoro, le risorse a disposizione potevano essere spese quindi in tanti altri modi più utili, per esempio facendo manutenzione agli argini del Fiume Secchia, anzichè danneggiando ulteriormente il corso del fiume con quest'opera. Poi mi pare ci sia ancora molto da fare nei territori della bassa colpiti dal sisma.

domenica 23 novembre 2014

Comuni verso rifiuti zero - Settimana europea sulla riduzione dei rifiuti

 SOTTO IL MURO DEI 100 KG
 Premio 2014
29 N0VEMBRE – ORE 9,30
Monte S. Pietro (BO) Sala del Consiglio
P.za della  Pace 4  - Calderino

Oggi in Emilia Romagna ciascun cittadino manda in media circa 300 kg a smaltimento in discarica, inceneritore o a trattamento meccanico-biologico. Quei 300 kg sono la misura degli sprechi che produciamo.
La campagna “sotto il muro dei 100 Kg: comuni verso rifiuti zero” si pone l’obiettivo di ridurre quegli sprechi sotto i 100 Kg per abitante, sotto 1/3, mettendo in risalto e premiando quei comuni che, attraverso una gestione corretta dei rifiuti e buone pratiche di riduzione, hanno raggiunto quell’obiettivo.
        Il criterio della % di raccolta differenziata, che è stato finora alla base di un giudizio di efficacia nella gestione dei rifiuti, e che certamente in passato ha contribuito a questo, non tiene conto di un aspetto fondamentale: la necessità di ridurre la produzione di rifiuti ed in particolare dei rifiuti inviati a smaltimento, per ridurre gli sprechi. La riduzione è il primo obiettivo nella scala della priorità nella gestione dei rifiuti nella legislazione europea ed italiana.
    Col tempo si è visto che in molti casi il raggiungimento di alte percentuali di raccolta differenziata si è ottenuto attraverso un incremento della produzione dei rifiuti, o un travaso di rifiuti speciali riciclabili nei rifiuti urbani, col rischio di incrementare gli sprechi invece di diminuirli.
    Per questo è diventato palese che occorre cambiare verso e sostituire il criterio della % di raccolta differenziata col criterio di minimizzazione dei rifiuti non inviati a riciclaggio, quel criterio indicato come prioritario dalla proposta di legge regionale di iniziativa popolare che comuni e province, in rappresentanza di 1,5 milioni di cittadini della regione, hanno sottoscritto.
La campagna è indetta da WWF Emilia Romagna, Legambiente ER, Movimento legge rifiuti zero ER, Ecoistituto di Faenza, Associazione Comuni rifiuti zero ER, Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma.
    L’individuazione dei comuni più virtuosi deriva dai dati ARPA ER, anno 2013, calcolati, per tutti i 348 comuni della Regione, sulla base dei criteri della proposta di legge ed elaborati dall’Ecoistituto di Faenza, quale Ente certificatore, che ha stilato una graduatoria generale, una graduatoria per le 3 aree di pianura, di montagna, dei capoluoghi e costa (le aree proposte dal piano regionale) con ulteriori suddivisioni per numero di abitanti (sotto i 5.000, tra 5.000 e 20.000 e sopra i 20.000) e una graduatoria per provincia. Ogni comune potrà verificare la sua posizione nelle diverse graduatorie.
    Solo 2 comuni nel 2013 sono risultati sotto i 100 Kg ad abitante di rifiuto non riciclato:
Monte San Pietro (BO) con 78 Kg
Felino (PR) con 99 Kg.
Caratteristica di questi comuni è la raccolta porta a porta con meccanismi di tariffazione puntuale, vale a dire meccanismi che possono permettere di far pagare la parte variabile della tariffa sulla base di quanto si consegna e non sui m2 o sul n. di persone delle famiglie.
38 su 348 (11%) sono i comuni sotto i 150 Kg di rifiuti non riciclati, di cui tutti i 12 porta a porta con meccanismi di tariffa puntuale, altri 23 porta a porta senza tariffa puntuale, 2 su 8 con raccolta stradale e meccanismi di tariffa puntuale, 1 con raccolta mista (parte stradale e parte porta a porta). È evidente che la raccolta porta a porta con tariffa puntuale è l’unica strategia di gestione dei rifiuti che può portare al risultato.
Il premio serve anche per evidenziare i motivi del successo di questi comuni, quindi quali sono le metodologie di raccolta e le buone pratiche che hanno permesso il risultato, nonché quali sono ancora i margini di miglioramento se si introducono altre buone pratiche, tra le 50 che il comitato promotore ha individuato ed elencato.
    L’evento della premiazione è quindi anche occasione di confronto fra i comuni su quanto stanno facendo nella gestione dei rifiuti, e occasione per organizzarsi ai fini di promuovere le pratiche migliori per ridurre al massimo i rifiuti e gli sprechi.
     I 100 Kg di rifiuti non riciclati sono solo un primo obiettivo, che dovrà calare col tempo, perché il vero obiettivo è la riduzione degli scarti a quantitativi prossimi allo zero, come prevede la risoluzione del 25 maggio 2012 del Parlamento Europeo.
    L’evento della premiazione si terrà il 29 novembre, in occasione della settimana europea sulla riduzione dei rifiuti,  a Monte S. Pietro (Bo), comune vincitore  presso la sala consigliare P.za della Pace 4 frazione Calderino, dalle ore 9,30 alle ore 13, e sarà anche l’occasione per i comuni di fare il punto sulla proposta di legge di iniziativa popolare sui rifiuti e sulle ulteriori azioni verso rifiuti zero.

Movimento Legge Rifiuti Zero

giovedì 20 novembre 2014

Dom 23 Novembre decidi TU! Io VOTO L'Altra Emilia Romagna e Scrivo POPPI


Sono nata e risiedo a Modena. Ho due figli. Da anni mi occupo in particolare di edilizia scolastica e sicurezza nei cantieri edili. Sono iscritta al WWF da oltre 20 anni e ne sono entrata a far parte in modo attivo come presidente del WWF Modena. E come referente regionale sui rifiuti, anche sulla Legge di iniziativa popolare regionale e nazionale Rifiuti Zero. Con associazioni e comitati da anni porto avanti temi e vertenze di tutela ambientale a tutti i livelli: discarica, rifiuti, inceneritore, il No al consumo di suolo, il No alla Bretella Autostradale Campogalliano Sassuolo, No alla Cispadana, No al deposito gas di Rivara, al dissesto fiumi, NoTAV, urbanistica, viabilità, beni comuni, referendum acqua e no al nucleare.
SI al lavoro, al recupero del territorio e fabbricati, alle energie rinnovabili, all'economia verde, rispettosa dell'uomo e dell'ambiente. Sono amante degli animali, della natura, del vivere e abitare ecologico, delle medicine naturali. Ho fatto significative battaglie anche sui diritti e riconoscimento delle unioni civili. Sono iscritta alla CGIL da 27 anni. Nella primavera 2009 mi sono candidata con la Lista Modena5 stelle per il Consiglio Comunale di Modena. Alle elezioni regionali in Emilia Romagna del 2010, decisi di candidarmi per il M5S, arrivando seconda in provincia di Modena. Dal luglio 2012 all’aprile 2014 sono stata Consigliere del Comune di Modena. La Lista Civica comunale, dopo le diffide di Grillo ad utilizzare nome e logo, ha preso il nome di modenasaluteambiente.it e con tale lista mi sono ricandidata alle elezioni amministrative a Modena del 25 maggio 2014. 
Non ho tessere di partito. Ho deciso di candidarmi con L'altra Emilia Romagna perchè è la valida alternativa al PD di Bonaccini/Renzi in Regione, oggi improponibile.
Combatto per la giustizia e amo definirmi ambientalista per eccellenza.
Se ne avrò la possibilità porterò avanti gli ideali e obiettivi di sempre.
Il 23 Novembre decidi tu!
Io VOTO L'Altra Emilia Romagna e Scrivo POPPI

Sandra
 
 
 
 IL FAC SIMILE DELLA SCHEDA ELETTORALE CON LA POSIZIONE DEL SIMBOLO

lunedì 10 novembre 2014

Blocca lo sblocca Italia




8/11/2014 - L’ALTRO SABATO DE L’ALTRA EMILIA ROMAGNA - MODENA
Blocca lo sblocca Italia

Il 5 novembre anche il Senato pone la fiducia al Decreto Sblocca Italia. Via libera alla ricerca ed estrazione di idrocarburi. Alla realizzazione di ormai superati progetti di autostrade. La politica delle grandi opere quando sono necessarie più modeste opere per migliorare la qualità di vita dei cittadini, la sicurezza ambientale e far ripartire l’Italia. Sono necessarie opere di bonifica, di riqualificazione urbana ed energetica, di sicurezza sismica, di abbattimento di manufatti abusivi, impianti di recupero e riciclo dei rifiuti, riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici, di manutenzione delle strade, del trasporto pubblico locale e della mobilità dolce oltre a opere di riqualificazione degli edifici privati.
Questa legge avrà molte ricadute anche sul nostro territorio. Dall’inceneritore all’acqua pubblica, alle trivellazioni, allo stoccaggio gas di Rivara, all’Autostrada Cispadana.
INCENERITORE
In questa legge gli inceneritori diventano "impianti di termotrattamento e costituiscono infrastrutture e insediamenti strategici di preminente interesse nazionale ai fini della tutela della salute e dell’ambiente. Tutti gli impianti, sia esistenti che da realizzare, devono essere autorizzati a saturazione del carico termico”.
L’articolo 35 del decreto sblocca Italia, rende obbligatorio autorizzare e utilizzare gli impianti esistenti alla massima capacità termica nominale che, in termini quantitativi, è equivalente, per la sola attuale quarta linea dell’inceneritore di Modena, a una quantità tra le 198.400 e le 268.000 tonnellate. Nel caso di Modena pesa l’estensione già concessa un anno fa nell’ultima modifica dell’autorizzazione in cui l’inceneritore in virtù del suo fittizio recupero energetico diveniva impianto virtuoso e viene autorizzato a smaltire rifiuti provenienti da tutto il territorio nazionale. L'annuncio di un mese fa che Hera rinunciava alla costruzione della terza linea lasciava supporre che nell'inceneritore venissero bruciate “solo” le 180.000 tonnellate della 4 linea (comunque eccessive per il nostro fabbisogno, circa il 25-30% in più). Questo non accadrà perché la quarta linea può raggiungere da sola le 240.000 già autorizzate. Vanificando ogni sforzo per andare nella direzione contraria con una politica diversa e necessaria di gestione dei rifiuti fondata sulla raccolta differenziata, recupero e riciclo.
TRIVELLAZIONI
Lo “Sblocca Italia” concede al ministero dell’Ambiente ogni tipo di decisione sulle concessioni che possono arrivare fino a 30 anni e allungarsi poi di altri 20. Le Regioni potranno fare solo osservazioni, ma decade il principio dell’eventuale diniego vincolante.
DEPOSITO GAS RIVARA
Come per le trivellazioni sarà solo il ministero dell’Ambiente a rilasciare le autorizzazioni per gli stoccaggi di gas che da oggi rientrano negli impianti di interesse strategico nazionale.
Ecco perché la vertenza sul maxi-stoccaggio gas non è ancora del tutto chiusa. Non lo è perché è ancora pendente il ricorso di RGS (già ERS) contro le decisioni assunte da Regione Emilia Romagna e Ministero dello Sviluppo Economico, e non lo può essere alla luce del decreto Sblocca Italia che elimina il parere vincolante delle regioni in merito alle concessioni minerarie ed estrattive.
CISPADANA
Con lo Sblocca Italia il Ministero dei trasporti subentra alla Regione Emilia Romagna nei rapporti con il concessionario che realizzerà l’autostrada Cispadana. È la certificazione del fallimento del sistema autostradale regionale pensato 8 anni fa per fare l’Autostrada Cispadana di cui ancora non è stato nemmeno concluso l’iter progettuale. Il passaggio di competenza dalla Regione al Governo indica quali sono i veri obiettivi dei sostenitori del progetto autostradale: la ricerca di finanziamenti pubblici dal momento che il project financing è di fatto fallito e la proroga senza gara della concessione di gestione della A22 senza bando di gara, in assenza della quale Autobrennero perderebbe l’interesse alla realizzazione della Autostrada Cispadana.
ACQUA PUBBLICA
Si modifica la disciplina riguardante la gestione del bene acqua, imponendo un unico gestore in ciascun ambito territoriale e individuando, di fatto, nelle grandi aziende e multiutilities, di cui diverse già quotate in borsa, i poli aggregativi. Le scelte predisposte dal governo contraddicono pesantemente l'esito referendario del 2011. Infatti è già prevista una manifestazione di protesta a Bologna per sabato prossimo davanti alla sede di Hera, organizzata dai comitati per l’acqua pubblica.

venerdì 31 ottobre 2014

Dallo Sblocca Italia allo Sblocca Modena


In questo documento non è chiaro e bisogna sapere con certezza cosa significa completare le grandi infrastrutture. Anche perchè piu che di grandi opere dobbiamo parlare di recupero, miglioramento energetico e manutenzione, sia per quanto riguarda il patrimonio pubblico come scuole, strade, fiumi e argini, ciclabili e parchi che il patrimonio privato.

Alcuni passaggi del documento :
- Nel nuovo Psc non saranno previste espansioni oltre i confini del Piano in vigore
Non è migliorativo nel senso che conferma la trasformazione a residenza delle ex zone F ed altre trasformazioni approvate con le varianti negli anni scorsi: vedi Via Aristotele, Cannizzaro, Rosselli, S. Caterina, Via Argiolas e altre.  Alcune già ampiamente discusse e incompatibili come quelle che vanno ad autorizzare costruzioni nelle zone dei campi acquiferi di Cognento.
Per le aree di maggiore valenza strategica, come quella della caserma Pisacane in via Emilia Ovest di fianco al Parco Ferrari, si prevede di promuovere concorsi internazionali di idee. Bene sulla riqualificazione delle aree militari ma anche qui sarebbero previsti ulteriori insediamenti abitativi, terziari e co. in via Emilia Ovest di fianco al Parco Ferrari. Occorrono?
Per le aree produttive sono previsti sconti sugli oneri urbanistici per agevolare insediamenti ed espansioni.
Gli oneri di urbanizzazione per le aree produttive sono già molto bassi e insufficienti a coprire i costi di strade, fognature, energia elettrica, acqua, gas, illuminazione pubblica, ecc.  Non vanno diminuite per agevolare espansioni quando ci sono capannoni dismessi vuoti e da recuperare nei villaggi artigianali sia a Modena est che Modena ovest.
- completare lo scalo merci di Marzaglia e collegarlo all'uscita dell'autostrada è ormai innegabile. Resta da ribadire l'inutilità della Bretella e caso mai da sostenere (se occorre) per il trasporto merci nell'area ceramica, la realizzazione del tratto ferroviario Marzaglia Dinazzano. Il si invece al treno Modena Sassuolo rimodernato ed efficientato. E' importante perchè collega gli ospedali di Baggiovara e Modena, studenti e lavoratori.
tutela dell' ambiente e ciclo dei rifiuti (obiettivo 70 per cento di differenziata entro il 2020 e una riduzione del 20 per cento della produzione di rifiuti, mentre dal 2015 estensione del porta a porta a tariffazione trasparente e puntuale)L'obiettivo al 2020 è positivo se fosse reale, potrebbe andare oltre l'80% con il porta a porta e la tariffa puntuale su tutto il territorio. Cosa che avremmo dovuto avviare invece di potenziare l'inceneritore alcuni anni fa.
Alla tutela dell'ambiente con l'idea di gestione dei rifiuti e gli interessi delle multiutility sarà difficile arrivarci. Allo stato attuale l'inceneritore potrà bruciare fino ad un max di 268.000 t/anno perchè lo sblocca italia impone di utilizzarlo al max del suo potere calorifico (oltre le 240.000 attualmente autorizzate, terza+quarta linea). Quindi anche se caleranno i rifiuti prodotti e ricicleremo di piu (già oggi le necessità della provincia non vanno oltre 130.000 t anno circa) quell'impianto brucerà rifiuti di altra provenienza. La scelta poco lungimirante del potenziamento ora la paghiamo cara.
Il Piano energetico comunale esiste già. Sarà necessario verificarne l'attualità con il patto dei sindaci.

domenica 26 ottobre 2014

Anche Settis, Garzillo e Prosperi sul S.Agostino


 


«Usciamo dalla notte dei beni culturali», lo scriveva su La Repubblica il 6 maggio 2013 Salvatore Settis, ex direttore della Scuola Normale di Pisa ed ex presidente del Consiglio superiore per i Beni culturali del Mibac.
Settis lamentava una privatizzazione strisciante dei beni culturali e quale esempio, su cui nei giorni precedenti si era espressa negativamente anche Italia Nostra, faceva il caso Sant’Agostino di Modena. «Il progetto, spiega Settis, è in deroga a tutte le norme, le torri disegnate per il Sant’Agostino da Gae Aulenti sono inammissibili, le biblioteche Estense e Poletti che lì si vuole trasferire saranno snaturate nella loro funzione e natura».
Il progetto del restauro dell’ex ospedale settecentesco di Sant’Agostino, annunciato dalla proprietaria Fondazione Cassa di Risparmio di Modena per il 2017 e affidato allo studio della scomparsa Aulenti insieme allo Studio Doglioni di Belluno e a Ingegneri Riuniti-Consorzio Leonardo di Modena, prevede tra le altre funzioni culturali, terziarie e commerciali il trasferimento lì della statale Biblioteca Estense e della comunale specializzata in storia dell’arte e architettura Luigi Poletti. L’investimento, nato a seguito di una convenzione firmata nel 2007 dallo Stato, dalla Fondazione e dal Comune, è pari ad almeno
60 milioni di euro

Sul recupero dell'Ex Ospedale S. Agostino e sul trasferimento delle Biblioteche Estense e Poletti avevo interrogato in Consiglio comunale l'assessore Alperoli l'inverno scorso. Avevo posto diverse domande sull'opportunità dei trasferimenti e sulla correttezza e idoneità della costruzione delle Lame librarie del progetto di Gae Aulenti. Adesso si aggiungono perplessità alle perplessità già espresse a questo progetto del 2006, modifica nascosta al PSC e irregolarità sull'autorizzazione. Sui dubbi sul fatto che non fosse opportuno e non economico questo intervento si sono espressi l'anno scorso anche l'ex soprintendente Garzillo e lo storico Prosperi ed usavano toni gravi di dissenso. Sia sulla realizzazione delle Lame librarie che sul trasferimento pericoloso di quel patrimonio storico di libri in un'altra sede.
Sarebbe forse stato forse più opportuno trasferirvi la Galleria Civica e la Biblioteca Delfini?
L'assessore allora aveva promesso di rivedere decisioni e ridiscutere la destinazione dei locali in una commissione con tutti i soggetti interessati, comune, bibliotecari, fondazione. Cosa che immagino non abbia avuto seguito.

giovedì 23 ottobre 2014

Inceneritori: politiche locali e sblocca italia





Io e l'ex ass. all'Ambiente del Comune di Modena Arletti non la pensiamo allo stesso modo sulla questione rifiuti e inceneritore. Leggo oggi il suo programma per le regionali e le sue considerazioni sulla stampa. Trovo sia da irresponsabili proseguire con questa politica sui rifiuti, quando ci sono dati allarmanti sui danni alla salute dovuti alle emissioni. Che qualcuno continua a negare. E quando è ormai risaputo quali sono le alternative. Che tra l'altro vengono praticate da diversi comuni in regione come in Italia ( es. Sassomarconi, Monte S. Pietro, Fidenza Novara, Asti, Salerno) e nel mondo, es. S. Francisco USA (800.000 abitanti) sta perseguendo l'obiettivo Zero Rifiuti e Zero sprechi fissando l'obiettivo al 2020 per arrivare anche senza discariche. Oggi non è realistico parlare di alternative e dismissione. Quando verrà quel giorno? Visto che sono oltre 30 anni che abbiamo i cassonetti della differenziata sulla strada e il sistema a Modena è sempre quello. Nessuna evoluzione sul sistema di raccolta, cambiano esteticamente i cassonetti e basta. In compenso da 30 anni fa, dalla sua iniziale costruzione, è cresciuto l'inceneritore. Moltiplicata la sua capacità. Nonostante, secondo i dati ufficiali, la raccolta differenziata sia costantemente aumentata. Il tutto per nulla, senza premiare chi realmente produce meno rifiuti e li differenzia di più. Senza spingersi sulla raccolta domiciliare dei rifiuti e sulla tariffa puntuale che consentirebbe di farlo. 
L'anno scorso, l'Ass. Arletti, il 14 agosto dava il suo parere positivo alla modifica dell'AIA dell'inceneritore, che si diceva "non sostanziale", ma lo faceva diventare virtuoso e produttore di una quantità fittizia di energia, calcolata a tavolino. E che in virtù di quell'atto, già da allora poteva smaltire rifiuti da ogni parte d'Italia. 
Tutto questo è stato ratificato oggi con la conversione in legge del Decreto Sblocca Italia. L'assurdo decreto del governo Renzi: pro trivelle, asfalto, cemento e inceneritori (opere strategiche nazionali!). Se, con la rinuncia di Hera alla costruzione della Terza linea, potevamo avere qualche certezza di non andare oltre le 180.000 t/anno previste, ora l'abbiamo persa del tutto.
L'art. 35 dello Sblocca Italia di fatto obbliga ad autorizzare gli inceneritori esistenti alla massima capacità termica, che per l'inceneritore di Modena è equivalente a 268.000 t/anno. Addirittura oltre le 240.000 dell'autorizzazione attuale!
Lo stavano aspettando, dopo la rinuncia di Hera alla terza linea (arrivata solo dopo la certezza che comunque avrebbero bruciato il massimo possibile) per modificare l'autorizzazione esistente. Così sono tutti contenti.

mercoledì 22 ottobre 2014

Il progetto di riqualificazione della zona Ex Amcm





Il progetto di riqualificazione della zona Ex Amcm illustrato alla Sala Pucci non è altro che il piano urbanistico attuativo adottato in Consiglio Comunale l'inverno scorso. Senza il mio voto. Illegittima la demolizione della palazzina su Viale Sigonio ed il progetto, nonostante le critiche in consiglio, non è mutato. La soluzione adottata non è ancora rispettosa degli equilibri urbani e dell'assetto compositivo originario della zona, come a suo tempo osservato dal Tar sulla denuncia di Italia Nostra. Resta critica la previsione di costruire la torre alta 12 piani, la stecca con oltre 100 alloggi che in un contesto del genere non ci sta. Per non parlare del supermercato proprio adiacente al Cinema Estivo. Immagino il carico /carico merci adiacente alla sala all'aperto con via vai di carrelli spesa anche alle 21, ora di inizio delle proiezioni. Sempre che il solito supermercato (tra supermercato in v. Morane e Mercato Albinelli ) sia un'esigenza effettiva. O meglio invece pensare ad attività commerciali e di ristorazione mirate a giovani e artisti. Buono il recupero degli edifici ex AEM ed ex ENEL per la realizzazione della galleria urbana e la ricollocazione del teatro delle Passioni. Trovo che sia assolutamente da rivedere il parcheggio multipiano. Questi parcheggi sono un insuccesso costante a Modena, vedi il garage Ferrari in viale Trento Trieste ed i garage nella zona ex acciaierie e Maserati di via Ciro Menotti. Importante invece progettare e spingere una migliore ciclabilità in una zona così prossima al centro storico. Mi auguro che siano recepite, prima dell'approvazione definitva del PUA, anche le importanti osservazioni emerse ieri sera dal pubblico.

venerdì 3 ottobre 2014

C'ero

 

 





 

 

 

 




 

 

Con L'Altra Emilia Romagna perchè ...


Ho deciso di candidarmi con L'Altra Emilia Romagna perchè oggi è la valida alternativa al PD di Bonaccini in Regione ma soprattutto perchè il programma parla di lavoro, libero da mafie e corruzione, ma parla di economia fondata sulla conversione energetica e sul recupero del patrimonio edilizio esistente, di tutela del suolo, dell'ambiente e della biodiversità. Perchè sostiene una politica che sappia coniugare la strategia rifiuti zero al principio del riciclo totale, per un Piano Regionale dei Rifiuti che elimini il ricorso allincenerimento, riservando risorse ai Comuni per incentivare e generalizzare la raccolta differenziata porta a porta, per promuovere un sistema di tariffazione puntuale.
Perchè è per il riconoscimento delle unioni civili e per l'autodeterminazione delle scelte di fine vita con l'istituzione di registri.
Perchè è per una scuola pubblica di qualità e per la necessità di un Piano della Mobilità sullo sviluppo dei sistemi eco-compatibili
Perchè si pone come obiettivo una nuova frontiera per i diritti degli animali e il riconoscimento del loro status giuridico promuovendo una politica ambientale ed alimentare che tuteli la natura, la salute e il benessere umano e animale.

Sandra Poppi

Di seguito la sintesi dei dieci punti del programma:





I DIECI PUNTI DEL PROGRAMMA PER LALTRA EMILIA-ROMAGNA

Occorre cambiare direzione e battersi contro questa logica del profitto che tutto trasforma in merci: i beni naturali, il lavoro, i diritti, la democrazia
Siamo la sola forza alternativa a questa deriva neoliberista.

Non è il momento di cedere sovranità popolare! Occorre un governo della Regione capace di stare nei conflitti e fronteggiare le scelte compiute dal governo nazionale e dalle oligarchie politico-finanziarie a livello europeo e mondiale.

1
Il lavoro al primo posto! è dunque lunica risposta sensata alla crisi in atto.

proponiamo un Piano Straordinario del Lavoro che crei migliaia di nuovi posti di lavoro

lotta alla povertà e allesclusione sociale

LAltra Emilia-Romagna si batte perché il Governo regionale, in tema di lavoro, non lasci indietro nessuno e privilegi le persone e il loro diritto ad una vita degna.
2
la proprietà pubblica di tutti i  beni comuni, in particolare la ri-pubblicizzazione dell'acqua, voluta da 26 milioni di cittadini, col vittorioso referendum del 2011;

Fondo regionale per la spesa sociale

Vogliamo una Regione libera da mafie e corruzione!


3
Siamo gli unici oggi a difendere il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e cioè il Diritto alla Salute, sancito dallart. 32 della Costituzione, dallassalto delle grandi lobby

La Regione deve dotarsi di un nuovo Piano per la Salute che si ponga lobbiettivo di incrementare gli investimenti e le dotazioni organiche

 4

la funzione istituzionale della scuola statale laica e pluralista per tutti come strumento di eguaglianza e solidarietà

proposta di legge di iniziativa popolare per una buona scuola della Repubblica, sottoscritta ne 2006 da 100.000 cittadini e cittadine

introduzione del reddito di formazione in sostituzione del sistema Borse di studio  per permettere a tutti gli studenti di sostenere il costo dei corsi universitari.


5

Il suolo, il paesaggio naturale e coltivato, la biodiversità sono beni comuni che non devono più essere sfruttati per il profitto o per irresponsabili scelte politiche.

diritto allabitare e per una città accogliente sana e sicura

Nessuno deve più essere scacciato o privato della casa senza la proposta di una degna alternativa

piano di recupero del patrimonio pubblico e demaniale abbandonato

6
La Costituzione italiana (Art. 9) ha inserito fra i suoi principi fondamentali la promozione della cultura e della ricerca scientifica e tecnica e la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della nazione.

La Regione deve favorire nuovi progetti per spazi e mezzi di aggregazione e associazione  per la cultura, la socialità giovanile e non, lo sport, lassociazionismo e il volontariato

obbligo di destinare il 2% della spesa destinata alledilizia pubblica, allarte contemporanea

7
Lambiente del pianeta, devastato dalla voracità insaziabile del sistema capitalistico e dalle sue guerre, dovrebbe invece essere il lascito che permetterà una degna vita alle generazioni future.

Vogliamo uneconomia fondata sulla conversione energetica

il nuovo Piano Regionale dei Rifiuti che proponiamo elimini il ricorso allincenerimento

politiche di agricoltura per la comunità rispetto alla soggezione della monocoltura, della chimica, della modificazione genetica, dei brevetti sulla vita e della ricerca di braccia a poco prezzo

8

Siamo quindi contrari alle grandi infrastrutture stradali e autostradali in progetto o in programma nella nostra Regione: il Passante Nord, lautostrada Cispadana, la bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo, la Orte Mestre, il Tibre, ed alcune altre bretelle di collegamento. Molte di queste opere si basano, per altro, sulla finanza di progetto, privatizzandole e scaricandone sui cittadini e le generazioni future i costi e i debiti.

Investire su questi aspetti significa investire nella salute, sullambiente, sulla sicurezza, nel risparmio dei costi sanitari e di risanamento ambientale a posteriori.

serve un nuovo Piano della Mobilità sullo sviluppo dei sistemi eco-compatibili

9

contrasto levasione e lelusione fiscale

ripubblicizzazione della Cassa Deposito e Prestiti come banca degli enti locali

la Regione Emilia-Romagna deve ambire ad essere considerata un modello di equità e di solidarietà. Vorremmo diventare la regione più equa, solidale, accogliente dEuropa!


10
estensione dei diritti di cittadinanza a partire dal diritto di voto  a tutti coloro che risiedono  in  Emilia Romagna.

istituzione del Registro regionale dei testamenti biologici e del Registro regionale delle coppie di fatto e dei matrimoni fra omosessuali.

La rivoluzione digitale è unopportunità straordinaria di sviluppo civile e sociale

LAltra E-R si impegna ad attivare questi strumenti di democrazia diretta che devono entrare a tutto diritto nella prassi gestionale corrente della Regione Emilia-Romagna.
Noi ci batteremo per queste indispensabili azioni, perché libertà è partecipazione.