Ho deciso di candidarmi con L'Altra Emilia Romagna perchè oggi è la valida alternativa al PD di Bonaccini in Regione ma soprattutto perchè il programma parla di lavoro, libero da mafie e corruzione, ma parla di economia fondata sulla conversione energetica e sul recupero del patrimonio edilizio esistente, di tutela del suolo, dell'ambiente e della biodiversità. Perchè sostiene una
politica che sappia coniugare la strategia “rifiuti zero” al principio del “riciclo totale”, per un Piano Regionale dei Rifiuti che elimini il
ricorso all’incenerimento, riservando risorse ai Comuni per
incentivare e generalizzare la raccolta differenziata porta a porta, per
promuovere un sistema di tariffazione puntuale.
Perchè è per il riconoscimento delle unioni civili e per l'autodeterminazione delle scelte di fine vita con l'istituzione di registri.
Perchè è per una scuola pubblica di qualità e per la necessità di un Piano della Mobilità sullo sviluppo dei sistemi eco-compatibili
Perchè si pone come obiettivo una nuova frontiera per i diritti degli animali e il
riconoscimento del loro status giuridico promuovendo una politica ambientale ed
alimentare che tuteli la natura, la salute e il benessere umano e animale.
Sandra Poppi
Di seguito la sintesi dei dieci punti del programma:
I DIECI PUNTI DEL PROGRAMMA PER L’ALTRA
EMILIA-ROMAGNA
Occorre cambiare direzione e battersi contro questa logica
del profitto che tutto trasforma in merci: i beni naturali, il lavoro, i
diritti, la democrazia
Siamo la
sola forza alternativa a questa deriva neoliberista.
Non è il momento
di cedere sovranità popolare! Occorre un
governo della Regione capace di stare nei conflitti e fronteggiare le scelte
compiute dal governo nazionale e dalle oligarchie politico-finanziarie a
livello europeo e mondiale.
1
Il lavoro al primo posto!
è dunque
l’unica
risposta sensata alla crisi in atto.
proponiamo un Piano Straordinario del Lavoro che
crei migliaia di nuovi posti di lavoro
lotta alla povertà e all’esclusione sociale
L’Altra
Emilia-Romagna si batte perché il Governo regionale, in tema di lavoro, non lasci indietro nessuno e
privilegi le persone e il loro diritto ad una vita degna.
2
la proprietà pubblica di tutti i
beni comuni, in particolare la ri-pubblicizzazione dell'acqua, voluta da
26 milioni di cittadini, col vittorioso referendum del 2011;
Fondo regionale per la spesa sociale
Vogliamo una Regione libera da mafie e
corruzione!
3
Siamo gli unici oggi a
difendere il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e cioè il Diritto alla Salute, sancito dall’art. 32 della Costituzione, dall’assalto delle grandi
lobby
La Regione deve dotarsi
di un nuovo Piano per la Salute che si ponga l’obbiettivo di incrementare gli investimenti e
le dotazioni organiche
4
la funzione
istituzionale della scuola statale laica e pluralista per tutti come
strumento di eguaglianza e solidarietà
proposta di legge
di iniziativa popolare “per una buona scuola della Repubblica”, sottoscritta ne
2006 da 100.000 cittadini e cittadine
introduzione del reddito di formazione in sostituzione del sistema Borse di studio per permettere a tutti gli studenti di
sostenere il costo dei corsi universitari.
5
Il suolo, il paesaggio naturale e
coltivato, la biodiversità sono beni
comuni che non devono più essere sfruttati per il profitto o per irresponsabili scelte
politiche.
diritto all’abitare e per una città accogliente sana e sicura
Nessuno deve più essere scacciato o privato della casa senza la proposta di
una degna alternativa
piano di recupero del patrimonio pubblico e demaniale
abbandonato
6
La
Costituzione italiana (Art. 9) ha inserito fra i suoi principi fondamentali la
promozione della cultura e della ricerca scientifica e tecnica e la tutela del
paesaggio e del patrimonio storico e artistico della nazione.
La Regione deve favorire nuovi progetti per spazi e mezzi
di aggregazione e associazione per la
cultura, la socialità giovanile
e non, lo sport, l’associazionismo
e il volontariato
obbligo di destinare il 2% della spesa
destinata all’edilizia pubblica, all’arte contemporanea
7
L’ambiente
del pianeta, devastato dalla voracità insaziabile del sistema capitalistico e dalle sue guerre,
dovrebbe invece essere il lascito che permetterà una degna vita alle generazioni future.
Vogliamo un’economia fondata sulla conversione energetica
il nuovo Piano Regionale dei Rifiuti che proponiamo
elimini il ricorso all’incenerimento
politiche di “agricoltura per la comunità” rispetto alla soggezione della monocoltura, della chimica,
della modificazione genetica, dei brevetti sulla vita e della ricerca di
braccia a poco prezzo
8
Siamo quindi contrari alle grandi infrastrutture stradali e
autostradali in progetto o in programma nella nostra Regione: il Passante Nord, l’autostrada Cispadana, la bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo,
la Orte Mestre, il Tibre, ed alcune altre bretelle di collegamento. Molte di
queste opere si basano, per altro, sulla finanza di progetto, privatizzandole e
scaricandone sui cittadini e le generazioni future i costi e i debiti.
Investire su questi aspetti significa investire nella
salute, sull’ambiente,
sulla sicurezza, nel risparmio dei costi sanitari e di risanamento ambientale a
posteriori.
serve un nuovo Piano della Mobilità
sullo sviluppo dei sistemi
eco-compatibili
9
contrasto l’evasione e l’elusione fiscale
ripubblicizzazione della Cassa Deposito e Prestiti come banca degli
enti locali
la Regione Emilia-Romagna deve ambire ad essere considerata un modello
di equità e di solidarietà. Vorremmo diventare la regione più equa,
solidale, accogliente d’Europa!
10
estensione dei diritti
di cittadinanza a partire
dal diritto di voto a tutti coloro che
risiedono in Emilia Romagna.
istituzione del Registro regionale dei testamenti
biologici e del Registro regionale delle coppie di fatto e dei matrimoni fra
omosessuali.
La rivoluzione
digitale è un’opportunità straordinaria di sviluppo civile e sociale
L’Altra E-R
si impegna ad attivare questi strumenti di democrazia diretta che
devono entrare a tutto diritto nella prassi gestionale corrente della Regione
Emilia-Romagna.
Noi ci
batteremo per queste indispensabili azioni, perché libertà è partecipazione.
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