giovedì 25 settembre 2014

Sul Novi Park e altre

Non è una sorpresa il fallimento del Novi Park. Abbiamo passato anni a cercare di fermare questo progetto, a fare osservazioni, interrogazioni in consiglio comunale, articoli e interviste varie per sostenere che la scelta era sbagliata e non risolveva i problemi della città. Neanche come inquinamento e traffico perchè troppo vicino al centro storico. Anche perchè sgradito ai modenesi. Di conseguenza sottoutilizzato. Almeno avessero deciso di fermare i lavori e lasciare aperti gli scavi e il parco archeologico. Che sarebbe stato, almeno, una ricchezza della città, insieme ai musei aperti ed al Polo culturale Sant'Agostino. Per non parlare del piano sosta della città, un tutt'uno col Novi Park, stesso affidamento a Modena Parcheggi, funzionale a recuperare fondi per la spesa sostenuta a realizzare il parcheggio interrato. Con gestione ultra quarantennale. Gli assessori Sitta e Giacobazzi, non hanno mai ammesso nulla.
Non è neppure l'unica scelta fallimentare. Il primo era stato il MEF, inaugurato nel 2012, in fallimento per le poche presenze in rapporto alle spese di gestione e di affitto da pagare al proprietario privato della casa natale Enzo Ferrari. Risollevato da questa infausta sorte otto mesi fa e inglobato nella gestione della Ferrari di Maranello.
Per fortuna bloccato sul nascere, da associazioni e cittadini uniti, il projet financing per la costruzione e gestione della Piscina al Parco Ferrari, (con annessa area commerciale) che avrebbe distrutto il più ampio parco di Modena ( il nostro central park). Che non è detto che a qualcuno torni in mente ora, che si parla della disponibilità della caserma Pisacane in Via Emilia Ovest e di una variante per creare residenze, servizi e parcheggi.
Sarebbe un ulteriore fallimento anche l'inceneritore, in proprietà e gestione alla multiutility però, se non fosse per la concessione della nuova autorizzazione AIA e della Rete Nazionale Inceneritori che liberalizzano l'ingresso nel forno di rifiuti provenienti da tutta Italia perchè i nostri non sarebbero sufficienti a renderlo funzionante a pieno regime ed economicamente conveniente.

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