mercoledì 10 settembre 2014

Il Comune di Modena prende atto della rinuncia di Hera a realizzare la Terza linea





Oggi la Giunta del Comune di Modena prende atto della rinuncia di Hera a realizzare la Terza linea.

La giunta del Comune di Modena ha preso atto, con una delibera approvata oggi, mercoledì 10 settembre, della decisione di Herambiente spa di rinunciare alla realizzazione della nuova linea del termovalorizzatore, la cosiddetta linea 3. L’impianto di via Cavazza, quindi, continuerà a operare con l’unica linea esistente.
La lettera di Herambiente spa di rinuncia formale alla costruzione della nuova linea è stata inviata nei giorni scorsi a Comune e Provincia di Modena. Il Comune, in ottemperanza alle previsioni contenute nella proposta di Piano regionale gestione rifiuti, approvata dalla giunta della Regione lo scorso febbraio, e del documento sugli Indirizzi di governo, approvati dal Consiglio comunale in luglio, sta già operando “nella elaborazione – riporta la delibera - degli scenari pluriennali relativi ai servizi di raccolta dei rifiuti orientati all’aumento della raccolta differenziata, all’estensione delle modalità di raccolta per l’applicazione della tariffazione puntuale e ad altre modalità d’azione tendenti a ridurre la quantità di rifiuti prodotti”.


Da tanto tempo rassicurazioni verbali ma solo oggi leggo in questo comunicato del Comune che, finalmente, sembra nero su bianco che la terza linea dell'inceneritore non verrà costruita. E' solo un primo passo nella direzione giusta. Sono tutti costretti ad ammettere che la programmazione ed autorizzazione di quell'impianto era eccessiva. Da noi sostenuto fino allo stremo. Con la terza linea quell'impianto avrebbe potuto bruciare 240.000 t/anno di rifiuti. Ma, fate attenzione, con la linea attualmente in funzione è possibile bruciarne 180.000, sempre troppi. Oltre le esigenze del bacino provinciale. Già oggi, circa 55.000 tonnellate di rifiuti, sono rifiuti speciali e/o provenienti da altre zone della regione o d'Italia. Se sarà realizzata la famosa "rete nazionale inceneritori" sarà ratificata la regolarità che questo succeda. Anche in virtù delle autorizzazioni concesse l'agosto e novembre del 2013 che lo rendono virtuoso (calcolando a tavolino un recupero energetico che di fatto non c'è) e liberalizzano la quantità e provenienza extra dei rifiuti.
E' necessario andare avanti spingendo tecnologie e pratiche per la minore produzione di rifiuti, la raccolta differenziata porta a porta e la tariffazione puntuale. Far pagare per i soli rifiuti indifferenziati prodotti. E spegnere progressivamente l'inceneritore.



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