giovedì 23 ottobre 2014

Inceneritori: politiche locali e sblocca italia





Io e l'ex ass. all'Ambiente del Comune di Modena Arletti non la pensiamo allo stesso modo sulla questione rifiuti e inceneritore. Leggo oggi il suo programma per le regionali e le sue considerazioni sulla stampa. Trovo sia da irresponsabili proseguire con questa politica sui rifiuti, quando ci sono dati allarmanti sui danni alla salute dovuti alle emissioni. Che qualcuno continua a negare. E quando è ormai risaputo quali sono le alternative. Che tra l'altro vengono praticate da diversi comuni in regione come in Italia ( es. Sassomarconi, Monte S. Pietro, Fidenza Novara, Asti, Salerno) e nel mondo, es. S. Francisco USA (800.000 abitanti) sta perseguendo l'obiettivo Zero Rifiuti e Zero sprechi fissando l'obiettivo al 2020 per arrivare anche senza discariche. Oggi non è realistico parlare di alternative e dismissione. Quando verrà quel giorno? Visto che sono oltre 30 anni che abbiamo i cassonetti della differenziata sulla strada e il sistema a Modena è sempre quello. Nessuna evoluzione sul sistema di raccolta, cambiano esteticamente i cassonetti e basta. In compenso da 30 anni fa, dalla sua iniziale costruzione, è cresciuto l'inceneritore. Moltiplicata la sua capacità. Nonostante, secondo i dati ufficiali, la raccolta differenziata sia costantemente aumentata. Il tutto per nulla, senza premiare chi realmente produce meno rifiuti e li differenzia di più. Senza spingersi sulla raccolta domiciliare dei rifiuti e sulla tariffa puntuale che consentirebbe di farlo. 
L'anno scorso, l'Ass. Arletti, il 14 agosto dava il suo parere positivo alla modifica dell'AIA dell'inceneritore, che si diceva "non sostanziale", ma lo faceva diventare virtuoso e produttore di una quantità fittizia di energia, calcolata a tavolino. E che in virtù di quell'atto, già da allora poteva smaltire rifiuti da ogni parte d'Italia. 
Tutto questo è stato ratificato oggi con la conversione in legge del Decreto Sblocca Italia. L'assurdo decreto del governo Renzi: pro trivelle, asfalto, cemento e inceneritori (opere strategiche nazionali!). Se, con la rinuncia di Hera alla costruzione della Terza linea, potevamo avere qualche certezza di non andare oltre le 180.000 t/anno previste, ora l'abbiamo persa del tutto.
L'art. 35 dello Sblocca Italia di fatto obbliga ad autorizzare gli inceneritori esistenti alla massima capacità termica, che per l'inceneritore di Modena è equivalente a 268.000 t/anno. Addirittura oltre le 240.000 dell'autorizzazione attuale!
Lo stavano aspettando, dopo la rinuncia di Hera alla terza linea (arrivata solo dopo la certezza che comunque avrebbero bruciato il massimo possibile) per modificare l'autorizzazione esistente. Così sono tutti contenti.

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