mercoledì 26 settembre 2012

La regione dice che tutti gli inceneritori chiuderanno

La regione dice che tutti gli inceneritori chiuderanno.
Alcune considerazioni.

L’Assessore regionale all’ambiente Freda dichiara che gli inceneritori chiuderanno e me ne rallegro. In realtà leggendo la delibera regionale 1147/2012, del 30 luglio u.s. che approva gli INDIRIZZI PER L'ELABORAZIONE DEL PIANO REGIONALE DI GESTIONE DI RIFIUTI DI CUI ALL'ART. 199 DEL D. LGS. 152/06, non si coglie altrettanto ottimismo.

Si delineano si gli obiettivi del piano che sono la promozione del recupero di materia attraverso lo sviluppo di sistemi e valutazione delle necessità impiantistiche e il miglioramento quali/quantitativo della raccolta differenziata.

Si ribadiscono comunque, nel documento, le strategie per lo smaltimento e il recupero energetico dai rifiuti:
- la progressiva chiusura delle discariche;
- l’utilizzo prioritario degli inceneritori e termovalorizzatori per lo smaltimento finale dei rifiuti urbani prodotti nel territorio regionale nel rispetto del principio di prossimità.

Intanto i flussi dei rifiuti in entrata ed uscita dagli inceneritori mostrano che:
• nel 2010, su un totale di 945.000 tonnellate di rifiuti trattati complessivamente dagli 8 impianti regionali (compreso Reggio che è stato chiuso), gli urbani sono stati circa 645.000 t, i rifiuti speciali derivanti dal trattamento degli urbani 129.000 t, la quota rimanente 171.000 t è costituita da rifiuti speciali.
• il 93% dei rifiuti trattati negli inceneritori sono prodotti all’interno del territorio regionale e il 7% proviene da altre regioni;
• gli inceneritori di Ferrara, Forlì e Rimini sono a servizio esclusivamente delle province di competenza, mentre gli impianti di Bologna e Modena operano anche a supporto delle altre province; la provincia di Parma, sprovvista di inceneritore, conferisce i rifiuti indifferenziati, previo trattamento meccanico, agli inceneritori di Piacenza, Reggio Emilia e in parte fuori regione.
• i rifiuti speciali trattati negli impianti di Bologna e Modena provengono in prevalenza da fuori regione.

In generale il contenuto della delibera regionale non rassicura di certo sugli intenti della regione e sull’utilizzo dell’inceneritore di Modena che già ora riceve rifiuti urbani e speciali dalla regione e non solo (come risulta dall’allegato 1 alla delibera).La delibera regionale si conclude comunque approvando di avviare un processo partecipativo ai sensi della L.R. n. 3/2010, da sviluppare contestualmente all’elaborazione del documento preliminare, e che si concluda con “un documento di proposta partecipata”, quindi mi aspetto che vengano ascoltati i cittadini nelle loro varie forme associative come mi aspetto che le linee di indirizzo vengano discusse anche all’interno dei vari consigli comunali.

Mi aspetto anche che venga presa in esame e valutata positivamente la proposta di delibera popolare sulla riduzione dei rifiuti, il porta a porta, la divisione del servizio di raccolta dei rifiuti e smaltimento e la reale dismissione degli inceneritori. Proposta scritta da Natale Belosi e sostenuta dal WWF e Legambiente regionale, poi presentata in regione da sei consiglieri ed anche approvata in una trentina di comuni del territorio regionale. Proposta che passerà all’approvazione in consiglio comunale di Modena fra poche settimane.

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