sabato 23 febbraio 2013

Considerazioni sul doc di indirizzi del Piano Strutturale Comunale (PSC).

Alcune delle considerazioni che ho fatto in commissione consiliare ed alla stampa sul documento di indirizzi del Piano Strutturale Comunale (PSC).

Sul documento di indirizzi sul Psc ho espresso in commissione alcune forti perplessità. La prima sul dimensionamento della città di oggi e di quella futura e sui dati presi in esame che sono quelli dei servizi demografici del comune e non quelli del censimento Istat 2011, perchè ci fa comodo considerare quelli,  perchè secondo le considerazioni della Giunta, generano un'esigenza di diverse migliaia di abitazioni in piu'.
Il documento dell'ass. Giacobazzi fa alcune belle dichiarazioni come quella sulla limitazione di uso del territorio e sul recupero dei fabbricati e delle aree. In realtà non si va esattamente in questa direzione. Dal questionario online su Effetto Modena, che raccoglie i pareri di cittadini, si comprende quanto oggi la sensibilità dell'opinione pubblica vada verso il consumo zero di territorio, il recupero e la sostenibilità. Ma da parte della Giunta non c'è il reale coraggio di farlo e le generazioni future certamente ce lo rimprovereranno.
La Provincia di Torino per esempio ha fatto una variante al PTCP dove viene introdotto il consumo zero di territorio.
Sulle aree F, escluse poi dal piano, ho considerato che non esistono diritti edificatori e che una recente sentenza del Consiglio di Stato 6656/2012 conferma che non esistono diritti edificatori nè vocazioni edificatorie di suoli non edificati. Risultano inoltre escluse, dal documento di indirizzi di PSC, le sistemazioni e il recupero di alcune zone centrali della città come l'area ex-Consorzio Agrario, sulla quale ho presentato anche una interrogazione a parte per capire come e in quali tempi e modi si pensa di risolvere contenzioso e degrado.
Trovo inoltre molto carente il documento di indirizzi del PSC sulla mobilità e trasporto pubblico locale. Deve prevedere, il PSC, un Trasporto Pubblico Locale non del 10% ma almeno, nel decennio, del 20% per arrivare successivamente al 30%. Oltre a preferire la mobilità ciclistica e tutelarla istituendo per la sicurezza zone 30 per rallentare la velocità delle auto nelle zone residenziali e in prossimità di scuole. Certo non trovo, come dice Sitta, che la mobilità a Modena sia risolta, col Novi Park ed il piano sosta, per i prossimi 30 o 50 anni!

P.S. 
Ricordo che ho presentato ed è stato approvato dal consiglio comunale di Modena, nel dicembre 2012, l'ODG di adesiione alla campagna nazionale Salviamo il Paesaggio che, come obiettivi, ha lo stop al consumo di suolo (che trovate qui nel blog).
Ho inoltre presentato, e presto sarà discusso, un odg di adesione al Manifesto SalvaIciclisti.

Qui sotto l'articolo su PrimaPagina del 22 febbraio 2013 sull'argomento.



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