Alcune delle considerazioni che ho fatto in
commissione consiliare ed alla stampa sul documento di indirizzi del
Piano Strutturale Comunale (PSC).
Sul documento di indirizzi sul Psc ho espresso in commissione alcune forti perplessità. La prima sul dimensionamento
della città di oggi e di quella futura e sui dati presi in esame che
sono quelli dei servizi demografici del comune e non quelli del
censimento Istat 2011, perchè ci fa comodo considerare quelli, perchè
secondo le considerazioni della Giunta, generano un'esigenza di diverse
migliaia di abitazioni in piu'.
Il documento dell'ass. Giacobazzi fa alcune belle dichiarazioni come quella sulla limitazione di uso del territorio e sul recupero dei fabbricati e delle aree. In realtà non si va esattamente in questa direzione. Dal questionario online su Effetto Modena, che raccoglie i pareri di cittadini, si comprende quanto oggi la sensibilità dell'opinione pubblica vada verso il consumo zero di territorio, il recupero e la sostenibilità. Ma da parte della Giunta non c'è il reale coraggio di farlo e le generazioni future certamente ce lo rimprovereranno.
La Provincia di Torino per esempio ha fatto una variante al PTCP dove viene introdotto il consumo zero di territorio.
Sulle aree F, escluse poi dal piano, ho considerato che non esistono diritti edificatori e che una recente sentenza del Consiglio di Stato 6656/2012 conferma che non esistono diritti edificatori nè vocazioni edificatorie di suoli non edificati. Risultano inoltre escluse, dal documento di indirizzi di PSC, le sistemazioni e il recupero di alcune zone centrali della città come l'area ex-Consorzio Agrario, sulla quale ho presentato anche una interrogazione a parte per capire come e in quali tempi e modi si pensa di risolvere contenzioso e degrado.
Trovo inoltre molto carente il documento di indirizzi del PSC sulla mobilità e trasporto pubblico locale. Deve prevedere, il PSC, un Trasporto Pubblico Locale non del 10% ma almeno, nel decennio, del 20% per arrivare successivamente al 30%. Oltre a preferire la mobilità ciclistica e tutelarla istituendo per la sicurezza zone 30 per rallentare la velocità delle auto nelle zone residenziali e in prossimità di scuole. Certo non trovo, come dice Sitta, che la mobilità a Modena sia risolta, col Novi Park ed il piano sosta, per i prossimi 30 o 50 anni!
Il documento dell'ass. Giacobazzi fa alcune belle dichiarazioni come quella sulla limitazione di uso del territorio e sul recupero dei fabbricati e delle aree. In realtà non si va esattamente in questa direzione. Dal questionario online su Effetto Modena, che raccoglie i pareri di cittadini, si comprende quanto oggi la sensibilità dell'opinione pubblica vada verso il consumo zero di territorio, il recupero e la sostenibilità. Ma da parte della Giunta non c'è il reale coraggio di farlo e le generazioni future certamente ce lo rimprovereranno.
La Provincia di Torino per esempio ha fatto una variante al PTCP dove viene introdotto il consumo zero di territorio.
Sulle aree F, escluse poi dal piano, ho considerato che non esistono diritti edificatori e che una recente sentenza del Consiglio di Stato 6656/2012 conferma che non esistono diritti edificatori nè vocazioni edificatorie di suoli non edificati. Risultano inoltre escluse, dal documento di indirizzi di PSC, le sistemazioni e il recupero di alcune zone centrali della città come l'area ex-Consorzio Agrario, sulla quale ho presentato anche una interrogazione a parte per capire come e in quali tempi e modi si pensa di risolvere contenzioso e degrado.
Trovo inoltre molto carente il documento di indirizzi del PSC sulla mobilità e trasporto pubblico locale. Deve prevedere, il PSC, un Trasporto Pubblico Locale non del 10% ma almeno, nel decennio, del 20% per arrivare successivamente al 30%. Oltre a preferire la mobilità ciclistica e tutelarla istituendo per la sicurezza zone 30 per rallentare la velocità delle auto nelle zone residenziali e in prossimità di scuole. Certo non trovo, come dice Sitta, che la mobilità a Modena sia risolta, col Novi Park ed il piano sosta, per i prossimi 30 o 50 anni!
P.S.
Ricordo
che ho presentato ed è stato approvato dal consiglio comunale di
Modena, nel dicembre 2012, l'ODG di adesiione alla campagna nazionale
Salviamo il Paesaggio che, come obiettivi, ha lo stop al consumo di
suolo (che trovate qui nel blog).
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