sabato 7 agosto 2010

Non è meglio il gas a Rivara! Energia rinnovabile: CIP6 e conto energia.





Coglie inevitabilmente la mia attenzione il titolo sull'ultimo numero di Comunica: "Fotovoltaico inutile, meglio il gas a Rivara"! Nonostante non sia garantita la sicurezza della popolaziione e vengano spesso registrati terremoti nella bassa modenese. Nonostatnte siano praticamente tutti in disaccordo. Nonostante le fonti rinnovabili siano inesauribili e potenzialmente possano fornirci tutta l'energia necessaria con bassissime emissioni, liberandoci dalla dipendenza dai paesi produtttori di petrolio e gas. Lo dice anche un rapporto commissionato dalla European Climate Foundation, che promuove iniziative finalizzate alla riduzione delle emissioni di gas serra (europeanclimate.org), il Roadmap 2050 (www.roadmap2050.eu). L'obiettivo "apparentemente irraggiungibile" della ricerca è "ridurre dell'80% le emissioni di carbonio entro il 2050", pare che in 40 anni con 5000 kmq di pannelli solari, 100mila turbine eoliche e 200milioni di auto elettriche l'europa si potrà liberare dalla dipendenza dal petrolio e ridurre le emissioni dell'80%. L'Italia è il paese del sole e del vento e basta non perdere ulteriore tempo e volerlo. In alcuni miei recenti viaggi ho constatato che nelle isole greche ( es. Kos e Rodi) da tempo sopra i tetti di tutte le case realizzano impianti solari termici per il riscaldamento dell'acqua ed esistono impianti eolici. E noi cosa stiamo aspettando? Intanto un piano nazionale per il risparmio energetico. Investire realmente sulle energie rinnovabili. In Italia esiste l'imbarazzante caso del CIP6, la delibera 6 del 1992 del Comitato Interministeriale Prezzi che ha introdotto nelle nostre bollette la componente A3, una piccola tassa che tutti gli utenti dei servizi elettrici pagano. Il ricavato doveva servire a promuovere la diffusione di nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili attraverso incentivi pagati per l'energia pulita immessa in rete. Non è andata cosi': nella delibera, infatti, a "energie rinnovabili" è stato aggiunto "e assimilate". Grazie a questo, oltre il 70% degli incentivi destinati alle vere fonti rinnovabili è finito nelle tasche di produttori di energia che nulla avevano a che vedere con le rinnovabili, come inceneritori di rifiuti, centrali alimentate a carbone o con scarti di raffineria. Meccanismo abbastanza diverso dal Conto Energia, DM 19-2-07, che giustamente e si spera finanzi realmente soprattutto i piccoli e medi impianti fotovoltaici per la autoproduzione e autoconsumo di energia elettrica. Per migliorare le prestazioni energetiche dei nostri edifici e risparmiare energia.

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