martedì 19 marzo 2013

Ieri in Consiglio Comunale a Modena: Aree F e PSC - Esigenze abitative affidate a Cresme Ricerche


Ieri in Consiglio Comunale a Modena: Aree F e PSC - Esigenze abitative affidate a Cresme Ricerche Spa

L'emendamento proposto ieri sulle Aree F, in corso di seduta, dal PD, e per garantire il voto di alcuni e l'approvazione del documento sul Piano Strutturale Comunale, chiede di rivedere completamente le previsioni sulle Aree F e di includerle nella discussione del Piano. Emendamento, che ho accolto con interesse, perchè nelle aree F si voleva intervenire prima con lo strumento vigente e stralciarle dal PSC. Peccato che questo documento chieda di revisionare le aree ma non come e quanto. E' una riga solamente, l'emendamento, e non si dice che non verrà costruito ma che sarà discusso all'interno del Piano. Meglio di niente ma la revisione potrebbe essere anche solo di fare qualche alloggio in meno. Dipende quanto vorranno ascoltare i cittadini.
D'altra parte, in queste aree F, non si possono comunque considerare diritti e potenzialità edificatorie acquisite, allo stato attuale, in quanto in queste Aree c'è l'adozione della variante ma manca l'approvazione della variante al POC (sempre che sia legittima ed il POC non scaduto, vista la sua validità di 5 anni) e/o l'approvazione del Piano Particolareggiato. Quindi avrebbero dovuto e devono ripassare in consiglio.
Ho presentato una interrogazione in consiglio (che allego) e che chiede spiegazioni proprio su questi ultimi temi. Suggerisce, poi, di individuare altre aree o fabbricati dismessi e/o da recuperare tipo l'Area Ex-Consorzio Agrario, l'Ex-Corni, l'Ex-Mercato Bestiame o le future Ex-Amcm, Stazione Piccola, Caserma Aeronautica e Sesto Campale oppure di cercare la disponibilità nell'invenduto tipo nel complesso Manifattura Tabacchi. Quindi realizzare, in questi spazi, piccoli interventi con destinazione di alcuni alloggi ad edilizia sociale per i giovani. Se proprio esiste l'esigenza, come tanto dice la Giunta, di tali alloggi. Cosa di cui non sono certa visto che lo studio per rilevare l'esigenza di abitazioni a Modena è stata affidata a Cresme Ricerche spa (soci i comuni italiani e varie associazioni di costruttori ) e lo studio è stato pagato per metà da associazioni, imprese e coop di abitazione a Modena e mi pare si configuri un conflitto di interessi.


Interrogazione


Oggetto:  Potenzialità edificatorie e stralcio delle aree F dal PSC. Decadenza del POC.


Premesso

L’imminente approvazione in consiglio comunale del Documento “Modena Creativa e Concreta, contenente gli indirizzi di PSC.
La discussione attraverso stampa di comitati, associazioni, politici ed il confronto in commissione consiliare sulle esigenze di edilizia sociale e di edificazione delle aree definite F, che la Giunta vuole stralciare ed attuare prima dell’approvazione del Piano Strutturale Comunale
Considerato
-        Che nelle linee di indirizzo del Piano Strutturale Comunale, è necessario tenere conto delle aree e fabbricati di recupero senza costruire in aree nuove, verdi, agricole;
-        Che nel documento “Modena Creativa e Concreta”, anche nell'ultima stesura, si continua a parlare di potenzialità edificatorie previste nelle aree cosiddette F, in cui perpetuare il meccanismo dei P.E.E.P., necessario secondo la Giunta, per costruire edilizia sociale;
-        che tutti gli accordi finora approvati dalla giunta sulle aree  F includono una clausola sospensiva che condiziona l'efficacia dell’impegno per il Comune all’approvazione della variante urbanistica da parte del Consiglio Comunale e/o dell’approvazione del Piano Particolareggiato in variante al POC. E questi sono i casi delle aree di Via Aristotele, Via Morane, Via Rosselli, Via S. Caterina ed anche il caso dell’area di Via Cannizzaro;
-        che c’è chi sostiene che il Piano Operativo Comunale ( POC ), le cui previsioni, per disposizione di legge regionale, operano nell’arco temporale di cinque anni e cessano di avere efficacia a quella scadenza, sia decaduto nel dicembre 2008 o al più tardi nel luglio 2010 e che le varianti in itinere (adottate su uno strumento scaduto) non possono essere approvate e giungere a conclusione;

si interroga la Giunta per sapere :

1.    In che cosa consiste la “questione di potenzialità edificatorie ora previste” quando di fatto gli accordi sospendono l’efficacia dell’impegno per il comune all’approvazione delle varianti urbanistiche o dei Piani Particolareggiati?
2.    Come interpreta le dichiarazioni di chi ritiene che il Piano Operativo Comunale, sia decaduto al massimo nel luglio 2010, e quindi non poteva essere modificato e le varianti, tuttavia adottate e non ancora approvate, non possono giungere a conclusione (alcune di esse interessano proprio le Zone F)?
3.    Se ci sono possibilità a prendere in esame altre aree a disposizione ora dismesse (come ad esempio area ex Corni, ex Consorzio Agrario, ex Mercato Bestiame) e/o alloggi invenduti (come nell’intervento non terminato della ex Manifattura Tabacchi) nelle quali prevedere la realizzazione e/o destinazione di quota parte degli alloggi ad edilizia sociale per giovani e soggetti deboli.


Il capogruppo Sandra Poppi

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