Domani 4 marzo verrà trattato in consiglio comunale questo ODG di Adesione al Manifesto
#Salvaiciclisti (http://fiab-onlus.it/salvaiciclisti/) e istituzione di una zona 30 in centro storico ecc. in cui
consentire il transito alle biciclette anche in senso contrario, mozione che ho presentato l'ottobre scorso e scaricabile qui: http://www.comune.modena.it/ il-governo-della-citta/ istanze/istanze-2012/127100- 2012
Documento
importate da sottolineare agli obiettivi del PSC per la mobilità, da
ripensare annullando alcune infrastrutture, già obsolete dal punto di
vista progettuale e altamente impattanti sul territorio, come la
Bretella Modena-Sassuolo e la Cispadana (progettate 30-40 anni fa, anni
con prospettive economiche e sviluppo assai diversi da oggi ). E'
necessario riprogettare e potenziare il TPL (trasporto pubblico locale) carente a Modena e portarlo negli anni a venire prima al 20 poi al 30% ed agevolare e rendere sicuro l'uso delle biciclette istituendo per sicurezza zone 30 per
rallentare la velocità delle auto in centro storico, nelle zone residenziali e in
prossimità di scuole. Certo non trovo, come diceva l'ex ass. Sitta, che la mobilità a
Modena sia già stata risolta, col Novi Park ed il piano sosta, per i prossimi 30 o
50 anni.
Questa mozione chiede alla Giunta di Aderire al Manifesto Salvaiciclisti (città a misura di bicicletta) che
sintetizza in 8 punti il rispetto per il cittadino
a due ruote ed adottare misure minime indispensabili per migliorare la sicurezza di
coloro che usano la bicicletta
come mezzo di trasporto:
1. Gli
autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati
di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e
barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote.
2. I 500 incroci più pericolosi del paese devono essere individuati , ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato.
3. Dovrà essere condotta un'indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta in Italia e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti.
4. Il 2% del budget dell'Anas dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione.
5. La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida.
6. 30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.
7. I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays
8. Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.
2. I 500 incroci più pericolosi del paese devono essere individuati , ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato.
3. Dovrà essere condotta un'indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta in Italia e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti.
4. Il 2% del budget dell'Anas dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione.
5. La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida.
6. 30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.
7. I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays
8. Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.
- Istituire, una Zona Trenta, limite massimo di velocità 30
Km/h, all’interno del Centro Storico e delle aree residenziali sprovviste di
piste ciclabili, con il posizionamento in tutti i varchi d’accesso
di apposita segnaletica di “inizio e fine zona trenta” con pannello integrativo
indicante la possibilità ai velocipedi di circolare anche nel senso opposto a
quello unico consentito agli altri veicoli esistenti nell’area stessa. -Abilitare alle biciclette, all’interno di tale zona, nelle strade
regolamentate a senso unico, del transito anche nel senso opposto a quello
unico consentito agli altri veicoli, nel rispetto delle norme dettate dagli
articoli 143 e 145 del Codice della Strada.
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