domenica 3 marzo 2013

Il Manifesto #Salvaiciclisti, il TPL e la mobilità negli strumenti di programmazione

Domani 4 marzo verrà trattato in consiglio comunale questo ODG di Adesione al Manifesto #Salvaiciclisti (http://fiab-onlus.it/salvaiciclisti/) e istituzione di una zona 30 in centro storico ecc. in cui consentire il transito alle biciclette anche in senso contrario, mozione che ho presentato l'ottobre scorso e scaricabile qui: http://www.comune.modena.it/il-governo-della-citta/istanze/istanze-2012/127100-2012


Documento importate da sottolineare agli obiettivi del PSC per la mobilità, da ripensare annullando alcune infrastrutture, già obsolete dal punto di vista progettuale e altamente impattanti sul territorio, come la Bretella Modena-Sassuolo e la Cispadana (progettate 30-40 anni fa, anni con prospettive economiche e sviluppo assai diversi da oggi ). E' necessario riprogettare e potenziare il TPL (trasporto pubblico locale) carente a Modena e portarlo negli anni a venire prima al 20 poi al 30% ed agevolare e rendere sicuro l'uso delle biciclette istituendo per sicurezza zone 30 per rallentare la velocità delle auto in centro storico, nelle zone residenziali e in prossimità di scuole. Certo non trovo, come diceva l'ex ass. Sitta, che la mobilità a Modena sia già stata risolta, col Novi Park ed il piano sosta, per i prossimi 30 o 50 anni.

Questa mozione chiede alla Giunta di Aderire al Manifesto Salvaiciclisti (città a misura di bicicletta) che sintetizza in 8 punti il rispetto per il cittadino a  due ruote ed adottare misure minime indispensabili per migliorare la sicurezza di coloro che usano la bicicletta come mezzo di trasporto:
1. Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote.
2. I 500 incroci più pericolosi del paese devono essere individuati , ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato.
3. Dovrà essere condotta un'indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta in Italia e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti.
4. Il 2% del budget dell'Anas dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione.
5. La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida.
6. 30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.
7. I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays
8. Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.
- Istituire, una  Zona Trenta, limite massimo di velocità 30 Km/h, all’interno del Centro Storico e delle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili, con il posizionamento in tutti i varchi d’accesso di apposita segnaletica di “inizio e fine zona trenta” con pannello integrativo indicante la possibilità ai velocipedi di circolare anche nel senso opposto a quello unico consentito agli altri veicoli esistenti nell’area stessa. -Abilitare  alle biciclette, all’interno di tale zona, nelle strade regolamentate a senso unico, del transito anche nel senso opposto a quello unico consentito agli altri veicoli, nel rispetto delle norme dettate dagli articoli 143 e 145 del Codice della Strada.

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