lunedì 17 maggio 2010

Il Mar dei Sargassi, le anguille e la marea di petrolio nel Golfo del Messico


Due settimane fa sono andata a Comacchio e nelle valli per la festa del birdwatching.
La guida naturalistica mi ha raccontato l’affascinante storia del paese e delle anguille.


“Nel basso ferrarese, a Comacchio, dove le acque si confondono con il cielo in un magico color madreperla, dove l’usignolo d’acqua dà la voce agli aironi cinerini e dove nidificano a migliaia i fenicotteri rosa scambiando il volo con avocette e cormorani, trovano il loro ambiente ideale le anguille. La nascita delle anguille è ancora avvolta per molti versi nel mistero: simili a piccole foglie d’ulivo, le larve d’anguilla percorrono miglia e miglia per raggiungere, dal Mar dei Sargassi, gli ampi specchi vallivi che circondano Comacchio. Si sa poi che la migrazione a ritroso degli esemplari sessualmente maturi inizia in autunno, nelle valli, quando l’istinto riproduttivo di questi pesci li spinge ad uscire da laghi o canali o stagni in cui hanno fino ad allora vissuto per spingersi prima verso i fiumi, poi di nuovo verso il mare. Alla soglia dei 13 anni, infatti, i sinuosi serpenti d’acqua rientrano nelle foci dei fiumi, dai quali, per imprescindibile istinto, vengono attratti di nuovo dalle acque marine. Per la migrazione preferiscono le notti piovose e senza luna, che permettono loro di percorrere senza pericolo di disidratazione anche tratti in terra ferma. I loro tragitti, ad elevatissime profondità, sono poco noti ma, per certo, in un modo o nell’altro, riescono a raggiungere il mar dei Sargassi dove iniziano la ricerca del compagno per l’accoppiamento. Si presume che le anguille si accoppino ad una profondità di circa 1000 metri e che muoiano subito dopo la riproduzione. Appena uscito dall’uovo, il giovane esemplare riprende l’esatto percorso materno verso l’Europa, ripercorrendo in due o tre anni l’identico itinerario per arrivare, in forma di ceca, nella stesso luogo da cui è partita la madre. E la storia si ripete.”

Il Mar dei Sargassi è situato nell'oceano Atlantico nel Centro America, tra la Florida e le Azzorre. E' stato fonte di leggende. I primi che ne scrissero, lo definirono un pauroso e impenetrabile groviglio di alghe: guai per una nave ad avventurarvisi, sarebbe rimasta imprigionata per l'eternità in un mostruoso cimitero pieno di vascelli, di animali e di fantasmi. In effetti, secondo gli studiosi, vi sono qualcosa come sette milioni di tonnellate di alghe galleggianti in mezzo all' Atlantico, sparse su una superficie di circa cinque milioni di chilometri quadrati, e una buona parte di queste sarebbe concentrata nel Mar dei Sargassi. C'è una spiegazione? Sì, qui il mare presenta una zona di acqua calda in cui le alghe rimangono imprigionate dal movimento circolare delle correnti atlantiche e forniscono l'habitat ideale a pesci di tutte le specie.
Del mistero del Mar dei Sargassi fa parte anche il mistero delle anguille. C'è un'ipotesi ormai comunemente accettata, ed è che tutte le anguille nascano nei Sargassi. In realtà, ribattono altri, nessuno ha mai visto anguille migrare attraverso lo stretto di Gibilterra, nessuno ha mai pescato anguille in viaggio di nozze nel Mar dei Sargassi: lì hanno trovato solo le anguilline più giovani. Le anguille restano: e il mistero delle loro migrazioni e dei loro amori, pure.

Se fosse tutto vero, che le correnti provenienti dal Centro america spingono le anguille attraverso l’Atlantico fino allo stretto di Gibilterra in due o tre anni, il versamento del petrolio nel Golfo del Messico sarebbe davvero una tragedia epocale per la sua dimensione e probabile propagazione nel pianeta.

Anche se non fosse vera la storia delle anguille e del Mar dei Sargassi, su quest’ultima affermazione abbiamo comunque pochi dubbi e lo provano i video e le foto che potete vedere:

http://video.ilsole24ore.com/SoleOnLine4/Video/Mondo/2010/macchia-petrolio-louisiana/marea-nera-louisiana.php

http://video.ilsole24ore.com/SoleOnLine4/Video/Mondo/2010/petrolio-bp-piattaforma/petrolio-bp-piattaforma.php

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