giovedì 23 settembre 2010

IL BLOCCO DEL GIOVEDI’, DELLA DOMENICA O ALTRO?


Dopo aver difeso le targhe alterne e i blocchi del giovedì per anni, i nostri amministratori si sono improvvisamente accorti che non servono a nulla. Questa volta i nostri assessori hanno firmato il provvedimento della Regione senza convinzione.

Meglio tardi che mai, anche perchè di fatto girano tutti con le numerose deroghe che esistono e l’aria non migliora in modo significativo. E’ solo una questione culturale ed educativa. Da non sottovalutare, ma occorre che il comune e la regione abbiano il coraggio di sostenere provvedimenti diversi, quelli che realmente apporterebbero qualche beneficio.

In realtà queste cose incentivano la gente a cambiare auto ( quelli che possono!…con auto piu’ ecologiche tipo Euro 4 o 5 o a gas) ma non a rinunciarvi. Si deve arrivare ad una situazione come a Milano dove viaggiare in auto é molto meno pratico e più costoso del mezzo pubblico.

Per quanto riguarda il blocco domenicale, proposto dall’Ass. Arletti, siamo molto perplessi per alcuni motivi:

1) la domenica fisiologicamente le particelle calano. Certamente il lunedì e (forse) il martedì si osserverebbe un calo di PM10 (se il blocco fosse totale), ma il contributo delle giornate lavorative rimarrebbe inalterato. Si abbasserebbe solo un po' il fondo, ma l'incremento sarebbe lo stesso.

2) la domenica, soprattutto se è bello, la gente tende ad uscire dalla città e fare gite. Quindi, porterebbe la macchina fuori città e con il blocco potrebbe essere un problema.

Occorrono sacrifici, impegni finanziari e contributi in altre direzioni.

Le nostre proposte per contribuire a risolvere o attutire il problema sono:

1) blocco totale del traffico in un giorno lavorativo, ma con bus gratuiti per tutta la giornata.

2) incentivi di ogni genere e sensibilizzazione per chi decide di investire in mezzi alternativi.

3) riorganizzazione profonda del servizio di trasporto pubblico, incentivi per gli abbonamenti e controllo

4) incentivi per studi scientifici di fattibilità che possano avere la trasferibilità pratica.

5) utilizzo di quanto già esiste, come vernici e asfalti fotocatalitici in grado di degradare gli inquinanti, filtri antiparticolato ecc.

Crediamo che sia arrivato il momento di fare scelte coraggiose e di campo. Ci si può attaccare alla crisi, ai soldi che non ci sono perché sono investiti in altro di più immediata utilità, ma la realtà è che stiamo davvero camminando su una lama di rasoio. Lavorare sulla prevenzione primaria potrebbe avere importanti e significative ripercussioni nel medio e lungo termine sulle spese per la prevenzione secondaria. Inoltre, una presa di coscienza forte e reale da parte di chi ci amministra ed ha i mezzi per agire potrebbe contribuire ad aumentare la consapevolezza dei cittadini. Vogliamo rendere Modena una città più sana con idee e proposte concrete e circostanziate.

SANDRA POPPI - MATTEO GOLDONI - MARIO GUATTERI

http://linformazione.e-tv.it/archivio/20100924/09_MO2409.pdf

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