domenica 24 gennaio 2010

A Modena siamo i primi?

Qualche mese fa ho letto il rapporto critico di Legambiente su Modena, per inquinamento e gestione dei rifiuti, e i commenti dell’assessore all’Ambiente del Comune di Modena: siamo primi per pianificazione e partecipazione ambientale!

Mi viene subito da dire che se fosse vero quanto asserisce l’Ass. Arletti non sarebbero nati tanti comitati negli ultimi anni. E non sarebbe stata a rischio la maggioranza alle elezioni comunali del giugno scorso. C’è stato in realtà solo qualche caso sporadico di consultazione dei cittadini, tipo il progetto Ex-Fonderie della Crocetta (che chissà se sarà realizzato e come) e il progetto partecipativo nei quartieri (una mossa pubblicitaria) al quale avevo aderito fiduciosa come portavoce dei cittadini in zona Albareto, iniziativa che non ha prodotto nessun risultato. Per non parlare poi del discorso rifiuti ed inceneritore. Guai a parlarne per anni, fino a che il progetto è stato approvato e autorizzato nessuno doveva sapere nulla.

A cose fatte se n’è cominciato a parlare.

Meglio di niente ma, non parliamo di partecipazione!

Ora è la volta della raccolta differenziata porta a porta nella frazione di Albareto, realizzata come inno alle buone intenzioni di Hera e dell’amministrazione comunale. Il sistema è stato un successo (il 75% di rifiuti raccolti in modo differenziato già nel primo anno e i cittadini erano soddisfatti) ed ora lo lasciano decadere. Era troppo facile. In realtà Hera e co. devono dimostrare per forza che non è conveniente, che costa troppo, che c’è migrazione dei rifiuti, che i cittadini non s’impegnano abbastanza, che Modena è troppo grande. Così i cittadini di Albareto verranno demotivati perché non esiste un fine a questo progetto. Se lasciamo che sia un caso isolato, se non riusciamo ad applicarlo a tutto il territorio comunale e se continuiamo a sostenere che l’incenerimento è l’unico vero sistema per risolvere il problema rifiuti a Modena.

Non arriveremo da nessuna parte.

Certo non all’obiettivo di legge, il decreto 152/2006 impone una raccolta differenziata di almeno il 65% al 2012. In realtà il porta a porta è una strategia vincente, si producono meno rifiuti, si risparmia energia, si spende meno, si evita di portare rifiuti in discarica e all’incenerimento, si contribuisce a salvaguardare l’ambiente dall’inquinamento e la salute pubblica.

Informatevi e sostenete insieme a noi l’alternativa all’incenerimento.

Mi rendo conto che a Modena cambiano le persone ma non il metodo e la convinzione.

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