venerdì 12 febbraio 2010

Piazza Matteotti

Il Comitato per la difesa di Piazza Matteotti ci chiede di prendere posizione su questa lettera,
Io sono d'accordo. Il parcheggio interrato è già assurdo al Novi Sad. Pensate in Piazza Matteotti, proprio in centro storico, invece di portare le auto fuori dalla città. Distruggendo la piazza e il verde. Voi cosa ne pensate?

Lettera aperta a tutti gli amanti dell’ambiente (urbano):

"Siamo consapevoli che quel che il Comune di Modena vuole avvenga per Piazza Matteotti e per il parco Novi Sad, destinate a divenire due parcheggi interrati, è parte di un fenomeno urbanistico diffuso in tutta Italia e contrastato ovunque dai residenti.
Milano e Verona (per citare qualche esempio) hanno già visto distruggere in questo modo piazze e parchi urbani alberati.
Le ragioni dei costruttori e delle amministrazioni che li sostengono sono queste:
Gli spazi a verde pubblico sono i luoghi dove è più economico costruire parcheggi.
Gli edifici creeranno denaro:
- per i costruttori, che verranno retribuiti:
- per le casse dell’amministrazione, che riceverà, in cambio delle concessioni a costruire, parte della cubatura realizzata;
Ma creeranno povertà:
-per i residenti, che ora utilizzano gratuitamente gli spazi pubblici adiacenti alle loro abitazioni, e che dovranno comprarsi un brutto posto auto interrato o pagare la sosta al Comune;
-per la cittadinanza, che perde i luoghi pubblici ombreggiati destinati alla vita urbana all’aperto;
-per la salute umana, che perde, con l’abbattimento degli alberi, una fonte di mitigazione del calore e di assorbimento delle polveri sottili.
-per l’ambiente urbano, che, ogni volta che gli spazi di superficie vengono occupati da areatori per i garages ed elementi di ornato per dissimularli, perde importantissimi spazi polivalenti per fiere, mostre, mercati, concerti, esposizioni, giochi, conferenze, comizi.
E’ una aggressione al territorio che ricorda l’urbanistica selvaggia degli anni sessanta, quando con nuove tecniche costruttive a buon mercato si costruivano i casermoni – dormitorio che hanno abbruttito le nostre periferie.
In nessun luogo in Italia questo processo di edificazione è stato accompagnato dalla ricerca e dalla applicazione di tecniche che permettano di conciliare la conservazione degli spazi verdi urbani e la edificazione dei garages.
Eppure, non sarebbe impossibile.
Occorrerebbero:
-uno studio geologico che valuti la praticabilità di uno scavo sufficientemente profondo
-uno studio agronomico che valuti le necessità di vegetazione (la profondità e le caratteristiche del terreno che dovrà fare da suolo alla piazza) delle piante d’alto fusto da ripiantare;
-un progetto ingegneristico che determini le condizioni di realizzazione, sopra il solaio del garage interrato, dell’ambiente di insediamento di tali piante;
-il coraggio, per la Pubblica Amministrazione, di affrontare i maggiori costi di un siffatto progetto e di rinunciare al facile guadagno offerto dalla svendita e dalla distruzione degli spazi urbani collettivi.
Invece, i Comuni accettano di edificare appena sotto il suolo delle piazze, trasformandole nei tetti deserti, brutti ed inospitali dei garages sottostanti.
Al più si spende per pagare architetti che facciano maquillage ad un intervento di rapina del territorio urbano, contrabbandandolo per “riqualificazione della piazza”.
I troppi esempi di desertificazione urbana in Italia ci impongono di non farci più prendere in giro.
Piazza Matteotti può essere bellissima.
Va illuminata decentemente. Va mantenuta. Va valorizzata. Va resa più ospitale".

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