giovedì 22 aprile 2010

IVA SUI RIFIUTI

Gli appassionati della soap sulla tariffa d'igiene ambientale (sono più numerosi di quanto si possa sospettare) non hanno di che annoiarsi. Dopo la Corte costituzionale, la Cassazione, le commissioni tributarie, Federambiente, l'associazione dei comuni e l'agenzia delle entrate, ora tocca al parlamento pronunciarsi sulla materia. La Camera ha deciso di farlo in due modi opposti, entrambi nati nella maggioranza di governo. Mentre un deputato del Pdl presentava una proposta per accogliere le obiezioni della Consulta, e chiarire che la Tia è un tributo quindi non paga l'Iva, il sottosegretario all'Economia stava spiegando all'aula che il governo attende con favore un correttivo in senso contrario, in cui si spieghi per legge che la Tia è un tributo e che l'Iva continua a essere dovuta. Due visioni agli antipodi (la seconda più favorevole a imprese e negozi, che possono detraggono l'Iva), ma le famiglie possono disinteressarsi dell'esito della partita, perché entrambe le proposte, infatti, chiudono la porta ai rimborsi. Chi ha dato ha dato e chi ha avuto (l'erario) ha avuto.

TARIFFE E TORMENTONI / Iva sulla Tia: è rebus
www.ilsole24ore.com
22 Aprile 2010

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