mercoledì 28 novembre 2012

COME FINIREMO?


Circolano molte sciocchezze su una imminente fine del mondo il 21 dicembre 2012, ma gli scienziati, come Telmo Pievani, ci dicono che i motivi di preoccupazione sono altri. Per esempio le azioni dell'uomo che il pianeta lo stanno distruggendo lentamente.

Per esempio questa
Ricevo e volentieri pubblico 


Novi di Modena – 27/11/2012                                                                                                                                                                     Procedura di VIA del progetto autostradale Cispadana

Mi permetto di porre alla vostra attenzione quanto sta succedendo nell’ambito della procedura di V.I.A. nazionale del progetto autostradale. Ho avuto notizia da fonte attendibile di forti pressioni da parte del Presidente Errani nei confronti della commissione incaricata di valutare il progetto presentato, per ridurre i tempi di approvazione della V.I.A. nazionale adducendo alla urgenza dell’opera come sinergica alla ricostruzione post terremoto. E’ facilmente intuibile invece che questi tempi siano pensati solo per avere un qualcosa in mano da presentare alle prossime elezioni nazionali, e sicuramente con un occhio alle regionali del 2015 (non sono da escludere altre forme di accordi capestro nel contratto con ARC), nei territori interessati dall’autostrada e dal sisma del maggio scorso, per avere il tempo di organizzare la Conferenza dei Servizi definitiva, per potere presentare il progetto esecutivo (certamente già predisposto) e andare alla cantierizzazione nel secondo semestre del 2013 come più volte sbandierato. Tutto questo, al di là dell’opinione che uno abbia sulla cispadana stradale o autostradale,  è l’indubbio disprezzo delle regole democratiche e di partecipazione che tanto vengono decantate in questi giorni a proposito delle primarie.
La richiesta di accelerazione dei tempi di approvazione è la negazione evidente a qualsiasipossibilità di reale partecipazione dei soggetti interessati, non solo dei privati cittadini o delleassociazioni, ma anche delle amministrazioni locali toccate dal progetto.
Fino ad ora ho sempre espresso le mie opinioni sulla tematica tenendo, con orgoglio, un atteggiamento di rispetto per le cariche istituzionali ricoperte da coloro che sostengono questa opera, ma credo che ora sia giunto il momento di esprimere tutto il mio più profondo disgusto nel vedere come, in momenti quali stiamo attraversando, non ci sia il pur minimo ritegno da parte di personaggi che mi sento di indicare come appartenenti ad una politica oramai superata dai fatti stessi che ci si presentano quotidianamente e che indicano l’esigenza di pensare ad un futuro veramente sostenibile. Sotto il punto di vista economico, sociale ed ambientale. Questi personaggi, che si riempiono continuamente la bocca conaffer mazioni tipo “green economy” ed altro ma che di fatto sono rimasti fermi agli anni sessanta, ritengo non siano altro che una banda di cialtroni capaci solo di concepire l’azione politica, nell’ambito economico e trasportistico, come strumento per il consenso elettorale nel breve periodo di legislatura e la Cispadana ne è l’esempio più lampante. Non hanno la capacità culturale di concepire una azione di lungo respiro e per questo sono un grave pericolo per tutti noi ed in particolare per le generazioni future.L’avere ascoltato alcuni di questi il 12 novembre scorso a Ferrara, in un convegno tematico dove solo i favorevoli all’opera hanno potuto intervenire, mi ha definitivamente convinto di non potere più avere fiducia in una classe dirigente (e “classe dirigente” è un eufemismo) che usa il consenso carpito con l’inganno, perché questo è quanto successo in questi  anni attorno alla Cispadana, e che per questo spero venga spazzata via il prima possibile per evitare che facciano altri danni. E mi chiedo anche come il Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna ed i vari Amministratori locali non abbiano un moto di vergogna per loro stessi che permettono ancora questo agire. Forse qualcuno dei sostenitori del progetto già se  la ride pensando di avere ottenuto il risultato prefissatosi senza capire che invece ha definitivamente affossato, assieme ad un futuro sostenibile, anche la speranza di una politica orgogliosa del proprio ruolo. Con quanto fin qui espresso ritengo di interpretare anche lo stato d’animo dei componenti del Coordinamento che ho l’onore di rappresentare e che in questi anni hanno dato tanto del proprio tempo e delle proprie energie nella speranza che il portare conoscenza sulla tematica potesse anche fare riflettere chi questa tematica ha ridotto a puro strumento di potere.
Termino dicendo che sono profondamente sconvolto da questi avvenimenti ma che sono anche consapevole che il mio stato d’animo sia difficilmente comprensibile da parte di chi la passione politica l’ha smarrita da tempo.
                                                                                                                        Silvano Tagliavini

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