lunedì 15 marzo 2010

Elezioni Regionali 2010. Programma.

1. Ambiente e territorio
2. Attività Produttive, Sviluppo Economico e Energia
3. Mobilità e trasporti
4. Salute
5. Programmazione, Sviluppo Territoriale e Urbanistica
6. Politiche sociali, sicurezza, partecipazione e welfare
7. Agricoltura
8 Beni Culturali e Sport
9. Turismo e Commercio
10. Scuola, Formazione e Università
11. Elenco Principali Vertenze ordinate a livello Provinciale


1. Ambiente e Territorio
Negli ultimi decenni, anche nella nostra Regione sono state consumate in modo permanente risorse naturali e paesaggistiche di importanza fondamentale il cui recupero non sarà più possibile, mentre noi crediamo che la tutela dell’ambiente non possa essere asservita a logiche economiche che ne compromettono l’efficacia
I Piani Regionali varati nella precedente legislatura per le attività estrattive, la gestione dei rifiuti, il coordinamento del territorio, la qualità dell’aria e la tutela delle acque non sono stati ispirati da obiettivi di preservazione delle risorse naturali e lasciano ampi margini per iniziative sul territorio nocive per l’ambiente e per la qualità della vita dei cittadini (aumentano gli inceneritori, non diminuisce la quantità di ghiaia estratta dalle cave, è previsto l’aumento delle centrali idroelettriche sui fiumi e degli impianti eolici sulle montagne).
I nostri obiettivi:
- Impedire la costruzione di nuovi inceneritori e favorire la dismissione graduale di quelli esistenti a favore della raccolta differenziata in tutto il territorio Regionale
- Promuovere la riduzione di 100 kg/anno a testa di rifiuti con incentivi per l’estensione della raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale e per il compostaggio domestico
- Promozione di una tassa sull’incenerimento
- Attuare interventi di disincentivazione delle attività e dei fattori inquinanti (veicoli e attività industriali)
- Introdurre tecnologie e processi per ridurre i consumi idrici nel settore industriale e agricolo
- Incrementare e valorizzare il patrimonio forestale.
- Predisporre un piano faunistico Regionale per la protezione della Fauna selvatica come previsto dalle Direttive Comunitarie
- Ampliare la superficie di Aree Protette e approntare specifici piani di tutela contro iniziative che ne possano compromettere l’equilibrio
- Ridurre significativamente l’estrazione di ghiaia in tutto il territorio Regionale
- Contrastare la nuova costruzione di mini centrali idroelettriche privilegiando l'uso di manufatti già esistenti nei fiumi (es.: briglie e sbarramenti).
- Qualora risulti necessaria la costruzione di nuove briglie e/o il rifacimento di quelle esistenti, prevedere sempre la scala di risalita per la fauna ittica e uno "scivolo" per la pratica di sport fluviali (canoa, kayak e rafting).
- Opporsi alla costruzione dei grandi parchi eolici sui crinali che compromettono il territorio montano e privi di concreta redditività economica.
- Pubblicazione su sito web di tutte le basi dati analitiche prodotte da ARPA
- Proporre l’integrazione nello Statuto Regionale dei diritti della natura alla pari dei diritti umani, sociali e politici
2. Attività Produttive, Sviluppo Economico e Energia
Nella Regione Emilia-Romagna è stato registrato un forte incremento del ricorso alla cassa integrazione anche in settori tradizionalmente forti come quelli della meccanica e dell’edilizia. Occorre pensare a processi di cambiamento delle produzioni.
La Giunta Regionale ha assunto particolari impegni per favorire processi di sviluppo imprenditoriale ed economico supportati da politiche per l’innovazione tramite il Programma Regionale per la Ricerca Industriale, l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico. Riteniamo che l’innovazione debba essere non solo tecnologica ma anche organizzativa e di rete. La creazione di fondi per la ricerca e l’innovazione non è sufficiente per decretare il successo di un’economia locale, e la creazione di tecnopoli e strutture dedicate dovrà essere valutata attentamente per non creare cattedrali prive di veri legami con il territorio e il suo tessuto imprenditoriale.
La Regione Emilia-Romagna deve dichiarare il proprio territorio Denuclearizzato e promuovere una efficace politica di promozione delle energie rinnovabili, educando i cittadini all’utilizzo razionale di tutte le energie fossili o non rinnovabili.
I nostri obiettivi:
- Perseguire un modello di industria caratterizzato da minori consumi energetici e di
materie prime
- Contrastare la disoccupazione anche con una apposita Legge anti-delocalizzazione come già approvato dalla Regione Marche il 7 Luglio 2009.
- Contrastare la costruzione di centrali a biomasse quando costituite da colture dedicate
- Incentivare la produzione di energie alternative: fotovoltaico, idrogeno, mini-eolico,
- eolico offshore, biogas, micro-cogenerazione, mini idroelettrico solo in punti non dannosi per gli aspetti ecologici dei corsi d’acqu, energia da biomasse da scarti agricoli a filiera corta o zootecnici e agroalimentari locali, energia dal moto ondoso
- Promuovere la riconversione in impianti micro eolici dei pali delle vecchie seggiovie dismesse in alto Appennino
- Estendere a tutte le fonti rinnovabili la possibilità di riversare energia in rete
- Incentivare l’applicazione della normativa sulla certificazione energetica nella compravendita degli edifici, anche mediante l’attivazione di convenzioni tra i certificatori e l’ente pubblico
- Ridurre di almeno il 50% in 10 anni i consumi energetici del patrimonio edilizio degli enti pubblici, con sanzioni finanziarie per gli inadempienti
- Facilitare l’accesso al credito per le piccole e medie imprese
- Evitare la moltiplicazione di Società, Consorzi, ecc. partecipati dalla Regione che si occupano a diverso titolo di sviluppo economico del territorio: ridurre il loro numero e ridurre i loro costi di gestione riducendo le poltrone a gettone ù
- Rivedere le competenze dei Consorzi di Bonifica prevedendo la non obbligatorietà di iscrizione per i proprietari di terreni o di immobili prossimi ai corsi d’acqua
- Incentivare i progetti di nuova imprenditorialità giovanile, con agevolazioni e supporto dal punto di vista finanziario, logistico e organizzativo
- Incentivare maggiormente l’economia della conoscenza, il terziario avanzato e le imprese di carattere innovativo e non tradizionale
- Incentivare la nascita di nuove imprese di tipo spin-off in collaborazione con gli Enti di ricerca
- Incentivare l’adozione e l’espansione del telelavoro
- Investire sul completamento della rete a fibre ottiche per la gestione pubblica dei nodi senza intermediari (“in-house”)
- Costituire società a intera partecipazione pubblica per la gestione delle reti telematiche per le connessioni Internet con tendenza al costo zero per l’utente finale
- Promuovere nuove modalità di trasmissione del segnale Internet tramite wi-max ecc
- Introdurre software di tipo open source in tutti gli uffici pubblici
- Promuovere la pubblicazione di cartografie a varie scale delle coperture wi-fi del territorio Regionale.
3. Mobilità e trasporti
La mobilità è tema di importanza fondamentale per la comunità perché la sua pianificazione impatta fortemente sul territorio in termini di investimenti destinati alle opere infrastrutturali, aumento del traffico e dell’inquinamento (dell’aria e acustico), sicurezza e offerta di servizi pubblici alternativi. Il PRIT (Piano Regionale Integrato dei Trasporti) 1998-2010 si è rivelato insufficiente negli obiettivi di incentivare il trasporto pubblico rispetto a quello privato.
Il miglioramento e il coordinamento del trasporto pubblico sono impegni qualificanti della programmazione regionale, ma devono essere accompagnati da proposte innovative di servizio al cittadino che sappiano disincentivare l’utilizzo delle auto e aumentare l’utilizzo di trasporti a basso impatto ambientale.
La costruzione di nuove arterie stradali e autostradali dovrà essere condizionato a valutazioni di impatto ambientale rigorose che tengano conto di quali vantaggi e svantaggi gli abitanti del territorio trarranno dalla loro realizzazione, e quale sarà il reale beneficio per la comunità che ne dovrà sopportare il peso con l’accoglimento delle infrastrutture.
I nostri obiettivi:
- Ridurre il trasporto su gomma commerciale e privato tramite il potenziamento delle reti ferroviarie e una pianificazione innovativa degli orari e dei servizi connessi, con particolare attenzione alle necessità dei pendolari
- Promuovere forme miste di trasporto come TIR su treno ecc.
- Promuovere il trasporto fluviale
- Rivedere i progetti delle Bretelle Autostradali e dell’ Autostrada Cispadana: gli impatti sul territorio di entrambe le infrastrutture impongono alla Regione Emilia-Romagna una rilettura immediata della reale necessità di queste opere, della loro tipologia stradale e dei tracciati che potranno avere
- Privilegiare il potenziamento della rete stradale minore distribuita sul territorio, rispetto alla costruzione di nuove autostrade
- Concordare con i Comuni e le Province una organizzazione dei trasporti pubblici integrata tra autobus e ferrovie, che faciliti la mobilità e riduca l’utilizzo delle auto private
- Promuovere la proprietà pubblica delle reti dei trasporti evitando “nuove Hera”
- Promuovere l’impiego di bici+treno e bici+bus
- Promuovere il sistema bike-sharing in ogni stazione ferroviaria
- Promuovere la trazione GPL e Metano
- Disincentivarel’impiego di auto semivuote
- Sperimentare modalità di trasporto elettrico per merci e persone, in particolare nei centri storici e nei collegamenti intracomunali.
- Promuovere ovunque possibile l’impiego della bicicletta come mezzo di trasporto principale in grado di sottrarre traffico alla rete stradale
4. Salute
La Regione Emilia-Romagna sostiene di essere tra le più avanzate nella tutela della salute. Noi pensiamo che esistano ampi margini per migliorare. Riteniamo che sia necessario fermare il consumismo sanitario di farmaci, esami diagnostici e interventi chirurgici spesso inutili e pericolosi. Pensiamo che la prevenzione sia la chiave di volta di un buon sistema sanitario. Pensiamo che il rapporto esistente tra salute e ambiente vada approfondito con indagini opportune e con misure opportune di carattere preventivo. Pensiamo che il merito e l’etica debbano cacciare i politici riciclati dai luoghi preposti alla tutela della salute.
I nostri obiettivi:
---Assicurare un presidio medico minimo anche nei centri scarsamente abitati
--Concertare con l’Assessorato all’Ambiente azioni e comportamenti espressamente dedicati alla medicina preventiva come: riduzione degli inceneritori e di tutti i processi di combustione, domeniche a piedi in tutto il territorio regionale ecc
--Riconoscere e utilizzare le medicine complementari come Agopuntura, Fitoterapia ecc.come già effettuato in Regione Toscana.
---Promuovere la riduzione dei consumi di cibo animale
---Promuovere il riconoscimento della libertà di cura e di vaccinazione
5. Programmazione, Sviluppo Territoriale, Urbanistica e Servizi Pubblici
. La Regione Emilia-Romagna con il Piano Territoriale Regionale 1990-2009 non ha messo in atto in modo sufficiente azioni di contrasto alle espansioni urbane che consumano in maniera irreversibile il territorio e non rispondono alle reali esigenze della cittadinanza, lasciando spazio a politiche di concessione discutibili e sospette.
Nel nuovo Piano Territoriale Regionale appena approvato non sono presenti limitazioni precise per l’utilizzo di nuovo suolo né indicazioni precise per riqualificare l’offerta esistente e inutilizzata. Di fatto molte funzioni sono state delegate alle Province.
La privatizzazione dei servizi di fornitura di acqua, luce, gas, gestione dei rifiuti e delle reti telematiche produce una riduzione della qualità dei servizi e un aumento dei costi.
La partecipazione degli Enti Locali in Società per Azioni comporta un conflitto di interessi e una distorsione delle regole del mercato. La frammentazione dei sistemi di gestione dei servizi a scala Comunale non è adeguata alla dimensione delle risorse che sono distribuite su aree vaste. La Regione Emilia-Romagna dovrà quindi svolgere il suo ruolo di garante dei servizi ai cittadini, favorendo la costituzione di Società a partecipazione pubblica per la gestione dei servizi.
I nostri obiettivi:
- Rivedere i piani di espansione urbanistica sulla base delle reali necessità delle aree Provinciali
- Riutilizzare aree dismesse per ridurre lo spreco di territorio
- Promuovere una Tassa Regionale controilconsumo di territorio
- Incrementare il patrimonio in locazione a canone sociale
- Aumentare il numero di alloggi pubblici per l’affitto permanente
- Attuare politiche di sostegno ad un mercato dell’affitto a costi sostenibili
- Favorire il diritto alla casa a particolari categorie sociali: anziani, studenti, famiglie con disabili, giovani
- Garantire una rigorosa politica di monitoraggio e controllo finale dei lavori appaltati, per rilevare errori e inefficienze della realizzazione/manutenzione delle opere, in particolare nel caso del sub-appalto
- Introdurre tecniche costruttive d’avanguardia per i materiali da impiegare, per il risparmio energetico e per i criteri antisismici incentivando la ristrutturazione energetica degli edifici e delle aziende sul modello delle Energy Service Company
- Pianificare le aree produttive nel rispetto di un maggiore rigore nella previsione dei bisogni delle imprese.
- Predisporre rigorose politiche di indirizzo per la riduzione della produzione di rifiuti
- Promuovere la modifica degli accordi di concessione per consentire la raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale e migliorarne la gestione
- Promuovere la cultura dell’acqua come bene pubblico e la cultura del suo risparmio
- Costituire società a intera partecipazione pubblica per la gestione delle reti idriche con dimensione provinciale o regionale.
- Promuovere il consumo di acqua da rete idrica al posto della minerale
- Evitare che per equilibri di bilancio si rendano necessari finanziamenti esterni come quelli derivanti dalla costruzione di nuove infrastrutture viarie non necessarie
- Utilizzare il patrimonio immobiliare inutilizzato per gli uffici pubblici o per destinazioni di interesse pubblico
- Ridurre gli spazi utilizzati dagli uffici Regionali in affitto
6. Politiche Sociali, Sicurezza, Partecipazione e Welfare
Nei momenti di crisi economica e occupazionale come quella attuale, la ripresa dell’attività produttiva non deve essere perseguita a tutti i costi, quasi fosse l’unico rimedio per rimettere in moto l’economia. È necessario un nuovo modello di sviluppo che abbia al proprio centro la qualità della vita dei cittadini e il loro benessere.
I redditi delle famiglie devono essere sostenuti con politiche di intervento straordinarie nei momenti di maggiore criticità, ma anche con la diffusione di modelli di offerta e di consumo che facciano leva sull’eticità e sulla solidarietà territoriale (mercati contadini, banche del tempo, agevolazioni bancarie per il microcredito, progetti di solidarietà sostenuti dalle banche, dalle istituzioni etc.).
I fenomeni delle migrazioni di massa hanno raggiunto livelli mai conosciuti prima anche nella nostra Regione. Questo impone una nuova visione della convivenza e dei servizi primari da garantire agli immigrati.
Le nuove norme derivanti dal recente Decreto Sicurezza inducono però i cittadini non regolari a comportamenti che vanno in senso opposto alle possibilità di integrazione, come la non registrazione dei nuovi nati e il non utilizzo di strutture pubbliche per problemi sanitari, con gravissimi rischi per la vita e la salute della comunità nella sua interezza.
Nella nostra Regione sono stati registrati gravi episodi di infiltrazione mafiosa soprattutto nei settori economici connessi con l’edilizia. Azioni e comportamenti illegali sono inoltre registrabili anche tra le fasce più esposte delle popolazioni di immigrati, favoriti dalle difficoltà economiche e di integrazione.
Il diritto alla legalità è una priorità che la Regione Emilia-Romagna deve assicurare attraverso un rigoroso controllo del territorio e delle attività economiche più esposte alle infiltrazioni criminali anche attraverso un migliore impiego degli Ispettori del Lavoro.
In tutto il territorio Regionale è stata registrata la nascita di Comitati e Associazioni che si oppongono a scelte effettuate dagli Enti Locali. Ciò è indice di scarsa capacità di ascolto e coinvolgimento della popolazione da parte degli Amministratori.
La Regione Emilia-Romagna non rende sufficientemente trasparenti le proprie scelte anche per quanto attiene alle nomine di propri rappresentanti in Consorzi, Società partecipate, Istituti.
I nostri obiettivi:
- Dedicare una maggiore attenzione alle necessità di assistenza alle famiglie numerose a basso reddito, alle persone disabili, agli anziani a basso reddito e alle persone sole in genere
- Garantire il diritto all’asilo per tutti i bambini e revisione delle graduatorie
- Sostenere maggiormente le azioni legate al contrasto del disagio psicologico anche degli adulti
- Semplificare le procedure per ottenere l’accesso ad agevolazioni e servizi
- Accelerare la realizzazione del programma di adeguamento degli edifici scolastici con particolare riguardo alle norme antisismiche, energetiche e di sicurezza.
- Limitare il ricorso a forme di sub-appalto nella realizzazione di opere di carattere pubblico e, laddove ammesso, garantire i più rigorosi controlli
- Sostenere una politica di pari opportunità attraverso azioni concrete soprattutto nei luoghi di lavoro tramite incentivi e penalizzazioni.
- Favorire qualsiasi procedura idonea alla regolarizzazione dei cittadini che posseggono i requisiti o sono prossimi a raggiungerli.
- Evitare la creazione di ghetti abitativi che favoriscano la tendenza all’isolamento culturale degli immigrati e il proliferare di atteggiamenti illegali e socialmente pericolosi.
- Promuovere servizi volti all’integrazione e al controllo dei diritti/doveri degli immigrati.
- Promuovere la parificazione dei ruoli e delle funzioni della Polizia Locale a quella dei Corpi di Polizia.
- Predisporre un sistema permanente e interattivo di consultazione e confronto con i Comitati, le Associazioni e i cittadini sulle scelte che riguardano la vita delle comunità.
- Aprire ai cittadini tutte le sedute del Consiglio e della Giunta Regionale e le riunioni istituzionali in cui siano presenti amministratori pubblici, dando loro facoltà di riprendere, registrare e trasmettere in Internet gli interventi.
- Pubblicare in Internet tutte le decisioni degli amministratori e dei dirigenti pubblici.
- Promozione di una Legge di Riforma delle Nomine (Legge anti Casta) e promozione dei suoi contenuti anche presso Province e Comuni
- Pubblicare in Internet le delibere di Giunta e di Consiglio, e le determinazioni dirigenziali che riguardano le nomine comprensive di candidature, curricula e motivazioni della designazione secondo i criteri e le modalità proposte nella Proposta di Legge di Iniziativa Popolare di Riforma delle Nomine (Legge anti Casta)
- Abbassare il Quorum di firme di elettori necessario per la presentazione di Leggi di Iniziativa Popolare
- Ridurre le consulenze e le esternalizzazioni, valorizzando le competenze interne
7. Agricoltura
L’agricoltura sta soffrendo da anni di un progressivo abbandono sia dal punto di vista occupazionale sia da quello della salvaguardia dei terreni da coltura, e la prima e più drammatica conseguenza è l’incapacità del paese di sostenere i propri consumi alimentari. L’attenzione della politica si concentra prevalentemente sulle esigenze di chi vende piuttosto di quelle di chi coltiva e consuma. La progressiva diminuzione della superficie agricola indica le insufficienze del Programma Regionale di Sviluppo Rurale 2007-2013. Noi crediamo invece che l’agricoltura possa trarre grande vantaggio dal suo radicamento sul territorio, dagli elementi di qualità e diversità, e dalla capacità delle nostre aree rurali di essere al servizio dei cittadini, a condizione che vengano offerti strumenti di tutela e promozione del lavoro agricolo, e proposte innovative per la commercializzazione delle produzioni locali.
I nostri obiettivi:
- Garantire incentivi all'agricoltura locale, sostenibile e biologica, tramite finanziamenti agevolati ai giovani che vogliono diventare agricoltori, la promozione delle energie rinnovabili, la copertura della banda larga nelle aree rurali, il miglioramento delle infrastrutture nelle campagne
- Promuovere e incentivare la produzione e il consumo di prodotti locali, le strategie di filiera corta, le produzioni di carattere biologico e non geneticamente modificato
- Incentivare la partecipazione sociale ai Gruppi di Acquisto Solidale, l’istituzione di mercati contadini e di mercati agricoli “km Zero” in ogni Comune.
- Evitare lo spreco di territorio agricolo per la produzione di biomasse per finalità energetiche
- Promuovere la realizzazione di Piani di Azione sui diritti al benessere animale per gli animali d’allevamento e domestici in tutto il territorio Regionale
- Vietare l’utilizzo dei richiami vivi per la caccia
8. Beni Culturali e Sport
L’offerta culturale nel territorio Regionale è disomogenea. La Regione Emilia-Romagna tramite i Piani per la Promozione di Attività Culturali e degli Interventi in materia di Biblioteche, Archivi Storici, Musei e Beni Culturali ha spesso finanziato a pioggia iniziative di singoli soggetti con conseguente dispersione di risorse e risultati insufficienti.
Occorre promuovere una caratterizzazione culturale del territorio Regionale di più ampio respiro che consenta il coinvolgimento di settori creativi oggi inutilizzati. In questo modo è possibile sfuggire al generale impoverimento complessivo che colpisce anche lo sport locale spesso dominato solo dal calcio.
- Verificare l’effettivo utilizzo dei contributi assegnati e dei risultati ottenuti da parte di Enti, Fondazioni, Istituzioni ecc. di cui la Regione è finanziatore stabile
- Controllare le modalità di utilizzazione dei finanziamenti regionali destinati a soggetti pubblici e privati e misurare l’efficacia degli interventi
- Destinare risorse agli Istituti culturali esistenti se ben funzionanti, evitando di creare nuove strutture
- Promuovere la creazione di sistemi museali e archivistici tra Enti locali diversi per l’ottimizzazione delle risorse disponibili
- Privilegiare il sostegno finanziario ad iniziative proposte da soggetti pubblici o privati quando coordinati tra loro
- Collaborare con le Soprintendenze Statali segnalando l’esistenza sul territorio di emergenze naturalistiche, artistiche o culturali detenute da soggetti privati per favorirne la tutela
- Censire e valorizzare le testimonianze culturali più deboli (fonti orali, lingua e musica popolare, maestà lungo le vie, ecc.)
- Promuovere il recupero dei borghi abbandonati
- Promuovere e garantire ai cittadini la possibilità di fare attività sportiva nell’ambito di una più vasta rete di servizi.
9. Turismo e Commercio
La qualità dell’offerta turistica deve essere il risultato di una più efficace progettazione dell’immagine del territorio Regionale con il suo patrimonio artistico e culturale, e con le sue potenzialità.
L’offerta turistica Regionale ha bisogno di essere rilanciata facendo leva sulle competenze e sulla capacità espressiva di artisti, architetti e operatori del settore che sappiano valorizzare le forze presenti anche nella nostra realtà. Il miglioramento della rete commerciale al dettaglio può risollevare le sorti dei nostri centri urbani.
I nostri obiettivi:
-- Sostenere forme di turismo non consumistico e sostenibile
-- Non incentivare solo la grande distribuzione commerciale
10. Scuola, Formazione e Università
Nel territorio della Regione Emilia-Romagna sono presenti troppi Atenei Universitari e un numero esorbitante di sedi decentrate. Il finanziamento Statale non è più sufficiente da anni per garantire un buon funzionamento delle nostre Università.
La Regione Emilia-Romagna deve svolgere un ruolo attivo nella razionalizzazione del sistema Universitario tramite Convenzioni o co-partecipazione a Fondazioni Universitarie.
La Regione dovrà inoltre farsi carico della diminuzione della qualità dell’insegnamento scolastico originata dalla politica dei tagli decisa dal Governo e migliorare l’offerta scolastica.
La Regione dispone di specifiche competenze nel settore della formazione che dovranno essere indirizzate alla facilitazione per il reinserimento nel mondo del lavoro.
I nostri obiettivi:
- Favorire la istituzione di un unico Ateneo della Regione Emilia-Romagna con non più di una sede per ogni Capoluogo Provinciale.
- Affiancare la scuola Statale con propri docenti in grado di tenere corsi di carattere riconosciuto.
- Favorire lo sviluppo di competenze di tipo trasversale e non solo di carattere tecnico specialistico, per facilitare la capacità progettuale dei lavoratori espulsi dal mondo della produzione e la loro possibilità di essere reimpiegati anche in settori differenti da quello di provenienza.
- Promuovere l’adozione di testi elettronici nelle scuole dell’Emilia-Romagna
- Collegare tutte le scuole della Regione tra loro con Internet a banda larga
- Promuovere il recupero di materiale informatico dismesso da Enti, Aziende e privati per rigenerarlo e donarlo alle scuole
11.Vertenze ambientali nel territorio Regionale
Sono stati consultati i siti web di tipo Provinciale e Regionale di Legambiente, Italia Nostra, WWF. Sono anche stati consultati siti di Comitati specifici, blog dei MeetUp, siti di Liste Civiche.
Risulta che in TUTTE le provincie esistono vertenze comuni sull’eccesso di cemento, sull’impiego di inceneritori e sull’inquinamento atmosferico. A queste vertenze comuni si aggiungono ULTERIORI vertenze locali che hanno indotto la nascita di Comitati o stimolato l’attività di Associazioni come Legambiente, Italia Nostra, WWF o anche di MeetUp e Liste Civiche.
Sono riassunte sommariamente come segue:

Piacenza
1) Fiumi Trebbia, Nure, Aveto. Vertenza contro l’intubamento delle acque dei fiumi e torrenti e la loro messa in stress idrico.
2) Captazione abusiva delle sorgenti
3) Raccolta differenziata
4) Possibile riattivazione della centrale nucleare di Caorso
Parma
1) Costruzione Autostrada Tirreno-Brennero
2) Costruzione tangenziale Lesignano
Reggio Emilia
1) Centrali idroelettriche nei fiumi
2) Polveri sottili
3) Discarica Bacchi
Modena
1) Cave
2) Centrali idroelettriche nei fiumi
3) Progetto stoccaggio sotterraneo gas Rivara
4) Costruzione Autostrada Cispadana
5) Costruzione impianto fabbricazione bitume Savignano sul Panaro
6) Discarica Emiliana Rottami
Bologna
1) Impianto fabbricazione asfalto S.Viola
2) Costruzione Parco Eolico Camugnano
3) Costruzione sistema ferroviario metropolitano
4) Elettrodotto Appenninico
Ferrara
1) Inquinamento aria
2) Acqua Pubblica
Ravenna
1) Cave
2) Costruzione Centrale a Biomasse
3) Possibile costruzione di una centrale nucleare
Forlì-Cesena
1) Rifiuti. Raccolta differenziata a cassonetto stradale e multimateriale.
2) Graduatorie accesso case popolari
3) Centro commerciale in parte abusivo a Forlì (uscita autostrada)
4) Trasformazione E45 in autostrada E55
5) Difficile situazione parcheggi dell’Osservanza e del CAPS a Cesena
6) Smembramento Centro Diurno per disagiati psichici Don Minzoni di Cesena
7) Piste ciclabili insufficienti
8) Malesseri e inquinamenti indotti da stabilimento Amadori
9) Mancata realizzazione della Moschea a Cesena
Rimini
1) inquinamento marino
2) cave

Vedi il programma anche su www.emiliaromagna5stelle.it

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