lunedì 15 marzo 2010

Le 5 Stelle del programma

ENERGIA - RIFIUTI ZERO - ACQUA PUBBLICA
Energia rinnovabile, non nucleare. No al deposito gas di
Rivara. Riduzione degli imballaggi, raccolta porta a porta, riciclo,
riuso, risparmio. Chiusura progressiva di inceneritori e discariche.
L'acqua è un bene universale e deve rimanere a gestione pubblica.

AMBIENTE E MOBILITA'
Stop al consumo di territorio. No alle escavazioni di ghiaia.
Recupero delle aree dismesse e riqualificazione energetica e in
bio-edilizia degli edifici esistenti.
Muoversi con intelligenza. Meno trasporti su gomma e più su rotaia.

ECONOMIA E LAVORO - SALUTE
Economia verde, prodotti a km zero, agricoltura biologica, no Ogm. Risparmio
e qualità in campagna e sulla tavola. Valorizzazione e tutela dell'ambiente,
della cultura e del turismo, di città, aree naturali e montane.
Stili di vita sani, prevenzione, farmaci naturali, sanità pubblica ed efficiente.

LEGALITA' E SICUREZZA - NO ALLA CASTA
Fuori la mafia dalla regione. Stop alla casta e ai suoi sprechi ed abusi.
Solo due mandati elettorali. Divieto di cumulo delle cariche pubbliche.
No al lavoro nero. Regole valide per tutti.

DEMOCRAZIA - INTERNET - ISTRUZIONE
Condivisione delle decisioni e del sapere.
Scuola pubblica e di qualità.
Internet libero e gratuito per tutti.
Libertà di pensiero e di stampa.

Il programma completo del MoVimento su:
www.emiliaromagna5stelle.it

QUESTO E' CIO' SU CUI INTENDO IMPEGNARMI



1 commento:

  1. ADERIRE ALLE RICHIESTE DI LEGAMBIENTE E' IL MINIMO CHE POSSA FARE!
    E' scritto nel nostro programma e nei miei impegni personali.
    Sandra Poppi
    ...
    Sei proposte per una regione verde ed innovativa.
    In vista delle elezioni ormai imminenti, Legambiente Emilia Romagna chiede ai candidati alla presidenza regionale di sottoscrivere 6 punti qualificanti per coniugare modernità e benessere, con sostenibilità e tutela del territorio.
    Questi in sintesi i punti lanciati da Legambiente, sui quali l'associazione tornerà ad insistere nelle prossime settimane:

    1. UNA RIVOLUZIONE ENERGETICA REGIONALE - L’Emilia Romagna diventi una regione guida sul tema del risparmio energetico e l’uso delle fonti rinnovabili: per questo occorre che tutti i Piani della regione adottino e superino gli obiettivi europei del 20-20-20 (20% riduzione dei consumi di energia, 20% utilizzo di fonti rinnovabili, 20% riduzione delle emissioni di CO2).
    2. UN PIANO DI RIDUZIONE RIFIUTI – I candidati si impegnino ad adottare uno specifico piano di riduzione rifiuti e promozione della raccolta differenziata, in modo da limitare il consumo di nuove materie prime e ridurre il ricorso a discarica ed incenerimento, che devono essere concepiti come soluzioni davvero residuali. Se i Comuni difficilmente possono avviare azioni strutturali sul tema della riduzione, la Regione ha invece un potere legislativo che le da la possibilità di incidere in modo deciso su questo tema.
    3. UN TETTO AL CONSUMO DI SUOLO- Dopo sei decenni di crescita urbanistica inarrestabile ed interi tratti del territorio compromessi (ad esempio l’area costiera o la striscia della Via Emilia) occorre che la Regione fissi un quantitativo limite di cementificazione da non superare. Indispensabile istituire un sistema informativo sul consumo di suolo.
    4. UN RIPENSAMENTO DEL SISTEMA DEI TRASPORTI– Per uscire dall’emergenza cronica dello smog e diminuire la dipendenza dal petrolio occorre attuare un rinnovamento strutturale del sistema di mobilità. Serve un piano che metta al primo posto gli investimenti per sistemi di trasporto collettivi, efficienti e competitivi con l’auto, soprattutto nei centri cittadini e per la mobilità pendolare.
    5. UN NO CHIARO AL NUCLEARE – Il cammino verso risparmio energetico e rinnovabili non lascia spazio ad una improvviso ritorno al nucleare. Si tratta di una tecnologia con impatti potenzialmente elevatissimi, per cui mancano progetti seri per lo smaltimento delle scorie, che ci lascia comunque dipendenti dall’estero per il combustibile. Oltre a questo, investire sul nucleare significa sottrarre importanti risorse pubbliche alle rinnovabili (pulite, diffuse sul territorio e con ampi indotti) per investire su una tecnologia monopolistica e a scarso ritorno occupazionale.
    6. DEMOCRAZIA E PARTECIPAZIONE – Strutturare processi di reale partecipazione dei cittadini nel confronto sui temi ambientali (prevenzione dei rischio, tutela della salute, qualità della vita). Occorre individuando procedure informative e percorsi decisionali che aiutino ad anticipare i conflitti e a raggiungere il consenso prima dei grandi interventi di modificazione del territorio.

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